Dedicato alla memoria di Yoshinobu Nishizaki


Yamato 2199. La Trama del Film n 7. Parte 3













Nell’Episodio 26 sulla Yamato, Sanada legge al Capitano il rapporto danni: quelli più rilevanti non sono tanto a carico della nave quanto dell’equipaggio: 17 morti e 34 feriti, tra cui Yuki, in coma. 
Ci vorrebbe un miracolo per guarirla, dice il dottore; al che Sanada ribatte che i miracoli vanno fatti accadere.
 Una strana figura in uniforme, vista di spalle, fissa la camera di animazione sospesa dell’astronave.

Finalmente la Yamato riesce a mettersi in contatto con la Terra. Sanada può annunciare a Todo il successo dell’operazione. Il vecchio generale non riesce a trattenere la commozione, vedendo finalmente fugato ogni dubbio sull’esistenza di Iscandar: questo ci rammenta la portata della scommessa che aveva accettato il governo terrestre facendo partire la Yamato. Todo chiede poi notizie del Capitano mentre Hijikata si preoccupa dell’assenza di Yuki. La conversazione purtroppo si interrompe perché viene a mancare il segnale.
L’equipaggio, nonostante il monito di Kodai a mantenere la guardia alzata, comincia a rasserenarsi: sulla Terra ci sono ancora dei sopravvissuti, forse lo sono anche i loro familiari.

Mentre Niimi è in sala ricreativa, sente alcune persone parlare del nuovo fantasma della Yamato: questa volta non è una ragazza, bensì un uomo con l’uniforme terrestre: per di più, porta la divisa di un’altra nave. Chi sarà stavolta? E a quel punto, lo vede, riflesso nel vetro dell’oblò.



Kodai sta suonando l’armonica per Yuki: è davanti alla camera di animazione sospesa che una volta era stata usata per Yurisha e che ora, su suggerimento di Sanada, ospita il corpo della ragazza per permetterle di sopravvivere fino all'arrivo sulla Terra: là ci saranno i mezzi per curarla, anche se le probabilità di salvarla sono scarsissime.
Alle sue spalle, la misteriosa figura in divisa partecipa silenziosa al suo dolore.
 Il capitano Okita viene svegliato da Tokugawa mentre sta sognando di Mamoru Kodai. 

Il vecchio ingegnere ricorda che avevano servito tutti e tre insieme sulla Kirishima nella seconda battaglia di Marte, l’unica che avevano vinto: quella vittoria aveva permesso di respingere l’invasione gamilonese, ma era costata molto cara. Okita cambia improvvisamente discorso: l’amico è d’accordo con lui che la Yamato è una buona nave? Certo. Il capitano ne è fiero. Presto morirà, ma la Yamato continuerà a vivere.
Il Capitano vuole trasmettere la sua anima alla generazione più giovane. Ma non morirà prima di aver rivisto la Terra.

[nota sulla traduzione: non conoscendo né la lingua né il pensiero giapponese, non so come fosse da intendere la versione originale; d’altro canto, non ho trovato sul dizionario di  inglese una frase del tipo “to pass the soul to sb”;  credo quindi che nella dichiarazione di Okita ci sia un’ambiguità intenzionale: non si sa se parli dell’anima sua o della Yamato, e inoltre “soul” non significa solo anima ma anche passione, spirito; come vedremo, valgono alla lettera tutti questi significati].

Congedandosi, l’ingegnere osserva che Mamoru Kodai era stato originariamente destinato alla Yamato; Okita gli risponde che il fratello minore lo ha sostituito molto bene. Davanti al portellone della cabina di Okita, ricompare il fantasma.

Nonostante Kodai abbia la morte nel cuore, fa di tutto per tenere alto il morale dell’equipaggio: consola Aihara preoccupato per la vecchia madre, distribuisce le partecipazioni di nozze di Makoto e Kato…si comporta un po’ come se fosse il Capitano, nota Yuria.

Makoto, in infermeria,  sta provando gli abiti da sposa in compagnia del futuro marito: questi è pieno di scrupoli, si chiede se sia davvero il caso di festeggiare in un momento come quello, mentre c’è gente, come Kodai, che soffre. 
La ragazza si inalbera: al contrario, condividere con lui la loro gioia è proprio la cosa giusta da fare. E’ quello che vorrebbe anche il loro bambino. E così apprendiamo che Kato, nonostante sia il serioso, duro e puro figlio di un monaco, non è poi così “vecchio stile”.

Dall’altra parte del vetro, il Dottore beve in compagnia di Analyzer, riflettendo malinconicamente sulla nuova vita che sta per nascere e su quella vecchia che si prepara ad andarsene. 
Sulla sua scrivania c’è il datapad con le informazioni di Yuki.

Tempo dopo, vediamo Makoto nella stanza della cella di animazione sospesa: mentre regola gli strumenti, parla alla ragazza in coma come se potesse sentirla, descrivendole i preparativi dell’imminente matrimonio. 
E’ stato Kodai a insistere perché festeggiassero. 
Voltandosi per un attimo si accorge che Yuki si è svegliata! Agitatissima, corre a chiamare il dottore, senza accorgersi che Yuki sembra volerla trattenere.


Mentre si svolge questo fatto, Sanada è insieme alla squadra scientifica nella sala di controllo del cannone a onde, ora convertito nel Cosmo Reverser System (CRS). Stanno osservando uno schema della nave elaborato dai loro strumenti che rivela come onde di natura sconosciuta si stiano irradiando con ritmo regolare a tutta la nave, a partire dalla zona del CRS. 
L’interpretazione che danno al fenomeno è che il CRS sia una sorta di creatura vivente, e che le onde che sta emanando siano la manifestazione della “memoria” in grado di ricostruire la Terra. 
Ma di chi è quella memoria? Di tutti i membri dell’equipaggio come sostiene Niimi o di qualcun altro, come comincia a sospettare Sanada?
Sanada e Kodai vengono convocati urgentemente dal dottore al capezzale di Yuki. 
La ragazza è morta.

Il medico e l’infermiera dicono a Kodai che, prima di andarsene, Yuki ha chiesto di vederlo per l’ultima volta. 
Il suo nome è l’ultima parola che ha pronunciato. 
La disperazione di Kodai è terribile e straziante. 
Il ragazzo, però, si riprende con uno sforzo di volontà quasi inumano: chiede ai presenti di non fare parola dell’accaduto con l’equipaggio, perché ne ha già passate troppe. 
Ormai sono arrivati a casa, e la gente non ha bisogno di altre cattive notizie. 
Sopra le loro teste, la sfera luminosa che anima il Cosmo Reverser pare ascoltare tutto.

Viene il giorno del matrimonio di Kato e Makoto. Kato, inconsapevolmente, fa una gaffe clamorosa: riconosce a Kodai il merito di essere stato un bravo ufficiale tattico che non ha esposto a rischi inutili i suoi compagni, e che pertanto Yuki starà bene con lui. Kodai non batte ciglio, ringrazia e si congratula affettuosamente con la coppia.

Sanada confida i suoi sospetti a Niimi: non si può logicamente arrivare a nessun’altra conclusione se non che il nucleo del Sistema sia Mamoru Kodai. Niimi allora gli rivela imbarazzata di aver visto il suo fantasma. “Ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia, eh?” commenta argutamente Sanada citando A. Clarke, l’autore di 2001 Odissea nello Spazio. 
Dopo la morte di Mamoru,continua Sanada, le sue memorie sono state probabilmente salvate in qualche forma, e la sua coscienza è ora il nucleo necessario ad attivare il CRS. Al momento, Mamoru Kodai stesso è il CRS. Anzi, lui è la Yamato.

Lo spirito di Mamoru sta contemplando tristemente Yuki quando avverte l’avvicinarsi del fratello. 
I fiori di Cristallo Blu sono ancora in boccio, vicino all’urna aperta dove giace la ragazza. 
Susumu prende Yuki tra le braccia e, accarezzandole il viso dolcemente, inizia a parlarle: del modo non certo romantico in cui si sono conosciuti, dei loro scontri, e di come progressivamente lui ha scoperto di essere attratto da lei fino a non poterne più fare a meno. 
La ama, più di ogni altra cosa al mondo. 
Che senso ha un mondo senza di lei, grida ormai sfinito dal dolore.

Mamoru ha visto tutto. “Susumu”, mormora, “questo è tutto quel che posso fare per te”. “Le restituisco la nave, capitano Okita” dice, svanendo in un caldo bagliore.

In quel momento, la sfera misteriosa che racchiude il nucleo del CRS inizia a illuminarsi intensamente; lo schema della nave nella sala controllo viene coperto da segnali di errore, allarme e pericolo, mentre compare l’avviso di inizio attivazione del CRS. L’intera nave viene percorsa da un lampo di vivida luce. 
La squadra scientifica non è in grado di controllare il dispositivo, e Sanada, sconcertato, rivolgendosi a Mamoru chiede perché l’ha attivato così presto. Come tutto sulla nave si era illuminato, così si spegne.

Kodai, abbracciato alla sua Yuki, si guarda intorno disorientato. D’un tratto sente la mano di lei muoversi. 
E’ viva!! La gioia di Kodai è indescrivibile e commovente. Yuki apre gli occhi, lo riconosce e chiede smarrita cos’è successo. Ricorda che le hanno sparato… Kodai la interrompe: è stato solo un incubo, le dice con la stessa dolcezza con cui, fluttuando abbracciati nello spazio davanti ad Iscandar, le aveva detto che non era un sogno. Finalmente i due ragazzi si baciano, mentre vicino a loro splendono i fiori di Iscandar ora sbocciati. Vita nascosta, nascoste emozioni.

Nella sala controllo, la squadra scientifica è in preda a un’attività frenetica. L’impulso che dava origine alle onde che percorrevano tutta la nave si è praticamente estinto. Sembra quasi che, dopo il guizzo di poco prima, il Sistema sia “morto”, e non sia più possibile riattivarlo. La conseguenza di questo è terribile da accettare: la missione della Yamato è stata inutile. Sanada è disperato, e ancora una volta si rivolge direttamente a Mamoru. E’ questo che voleva?


Dal ponte di comando viene finalmente avvistata la Terra. 
Il Capitano, in compagnia del fidato medico, la guarda dalla sua cabina. Prega il dottore di lasciarlo un momento da solo, non prima di averlo ringraziato. Sado intuisce, ma non obietta. Okita estrae la foto della sua famiglia, la rimira con affetto e ne accarezza i volti. Gli occhi gli si riempiono di lacrime. La Terra, mormora. Tutto gli riporta alla mente così tanti ricordi. Senza più forza, il braccio si abbandona lungo il fianco, la foto scivola a terra.
Il dottore rientra e, commosso, saluta il grande Capitano caduto.

In quel preciso momento, il CRS si riattiva. Sanada è strabiliato: è accaduto un miracolo, dice.
Una nuova sfera luminosa brilla sul Cosmo Reverser. Niimi sussurra il nome di Mamoru, mentre lo spirito di quest’ultimo dà un ultimo addio ai suoi amici.

Susumu entra a passo lento in sala comando. L’equipaggio si gira a guardarlo e sulle loro facce si dipingono espressioni in cui l’incredulità lascia spazio alla felicità assoluta: Kodai poggia a terra la sua Yuki rediviva e sorridente, che si regge tranquillamente in piedi.
Tutti accorrono festosi a salutarla finché Rei le si piazza davanti con aria truce.
Rivolgendole solennemente un saluto da manuale, la vecchia rivale in amore le dà rispettosamente, ma sinceramente, il bentornata parlando a nome di tutto l’equipaggio.
Proprio in quel momento il medico, latore della sua penosa notizia, entra in sala comando e vede Yuki. 
Si ferma sulla soglia e la sua tristezza si scioglie in un pianto dolce-amaro.
Dopo tante prove e tanto dolore, l’equipaggio si raduna davanti agli oblò a fissare, pieno di speranza, il pianeta devastato che tornerà finalmente a vivere.



E’ l’8 dicembre 2199. La Yamato ritorna sulla Terra.

Grazie a Gaia per la collaborazione, per l'intera stesura di questo post e per la traduzione dall'inglese.





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