Continua dal post precedente
nota. le immagini della v35mm presenti in questa pagina del blog, (esclusa 1) sono estratte dalla VHS del 1983 e dal mio Super Deluxe di Yamato Battaglia Finale.
Lugal II si sta dirigendo verso il satellite Uruk, ma mentre nella prima versione cinematografica (immagine a sinistra) era Acquarius ad essere visibile direttamente dal satellite, nella v70mm il pianeta d'acqua è stato sostituito da un inquadratura dello stesso continente osservato però da lontano, da un punto indefinito dello spazio, (probabilmente dalla nave di Lugal II) immagine a destra che qui è immerso nelle solite nubi interstellari che sembrano non voler lasciare una sola inquadratura libera sullo schermo.
Mentre nella v70mma la morte del principe di Dinguil si arricchisce di altre 2 scene rispetto alla precedente, le successive sequenze sono pressoché identiche in entrambi i supporti, l’unica differenza si riscontra nell’impiego dell’effetto solarizzazione impresso alla v70mm che conferisce al colpo sparato dal satellite verso la Yamato, un effetto decisamente accecante e che ha il difetto di accentuare oltremisura anche il colore dello scafo della nave, che perdendo così il suo, diviene un tutt’uno con quello del fascio di neutrini. Tutta la sequenza in cui l'astronave è inseguita dal fascio neutrinico è vittima di una solarizzazione eccessiva che ne distorce molto la luminosità e la cromatura.
Stesso discorso per il colore del raggio neutrinico, che cambiando sfumatura, passa da un viola pallido ad uno molto più corposo ma che però ha il pregio di rendere bene l’effetto di inglobarsi perfettamente con la sequenza.
Stesso discorso per il colore del raggio neutrinico, che cambiando sfumatura, passa da un viola pallido ad uno molto più corposo ma che però ha il pregio di rendere bene l’effetto di inglobarsi perfettamente con la sequenza.
nota.Questo effetto immesso nella pellicola del film, proprio come nella fotografia classica, viene anche definito "pseudosolarizzazione", questo effetto viene spesso confuso con la solarizzazione vera e propria dato che, come questa, produce immagini in parte negative e in parte positive.
L'effetto pseudosolarizzazione, si ottiene riesponendo alla luce la pellicola mentre si trova nel rivelatore, l'effetto può essere ancora più irreale grazie anche ai colori saturi e falsati che si ottengono.
Ma perché esso è diverso dalla solarizzazione? Semplice: la vera solarizzazione è prodotta da una fortissima sovraesposizione in fase di ripresa (come in quella in cui Kodai assiste all'esplosione della nave madre di Lugal II [post 3]) , cioè sul negativo che presenta contemporaneamente un'immagine positiva e negativa. La vera solarizzazione avviene, quindi, in fase di ripresa, mentre l'effetto pseudosolarizzazione (foto in basso) in fase di sviluppo.
E' facile capire se un'immagine è stata prodotta mediante la vera solarizzazione o l'effetto pseudosolarizzazione: quest'ultimo è caratterizzato sempre da un bordino fra le zone contigue di basse ed alte luci. Questo bordino, detto "linea di Mackie", si forma a causa della maggiore concentrazione di ioni di bromuro lungo la linea che separa una zona sviluppata da una che si sta sviluppando: il bromuro ritarda lo sviluppo lungo questa separazione formando, appunto, una linea più o meno chiara che manca del tutto nella vera solarizzazione.
L'effetto pseudosolarizzazione, si ottiene riesponendo alla luce la pellicola mentre si trova nel rivelatore, l'effetto può essere ancora più irreale grazie anche ai colori saturi e falsati che si ottengono.
Ma perché esso è diverso dalla solarizzazione? Semplice: la vera solarizzazione è prodotta da una fortissima sovraesposizione in fase di ripresa (come in quella in cui Kodai assiste all'esplosione della nave madre di Lugal II [post 3]) , cioè sul negativo che presenta contemporaneamente un'immagine positiva e negativa. La vera solarizzazione avviene, quindi, in fase di ripresa, mentre l'effetto pseudosolarizzazione (foto in basso) in fase di sviluppo.
E' facile capire se un'immagine è stata prodotta mediante la vera solarizzazione o l'effetto pseudosolarizzazione: quest'ultimo è caratterizzato sempre da un bordino fra le zone contigue di basse ed alte luci. Questo bordino, detto "linea di Mackie", si forma a causa della maggiore concentrazione di ioni di bromuro lungo la linea che separa una zona sviluppata da una che si sta sviluppando: il bromuro ritarda lo sviluppo lungo questa separazione formando, appunto, una linea più o meno chiara che manca del tutto nella vera solarizzazione.
La Yamato si appresta ad atterrare sul satellite di Lugal che immediatamente si prepara a fronteggiare la nave terrestre con il suo esercito di cavalli robot. Nella v70mm il cavallo del sovrano ha perso parte del suo aspetto tipicamente meccanico a favore di uno più naturale, e anche il colore è stato sostituito con cromature più tenui. Eliminata anche qui, come per le successive piattaforme mobili monoposto, la didascalia che ne indicava il nome.
Nella sequenza in cui re Lugal fugge da Acquarius, possiamo finalmente rivedere il disco volante che 18.000 anni prima (anno Teosofico) aveva salvato i terrestri dal diluvio universale (immagine a sinistra). Nella v35mm la didascalia sullo schermo afferma chiaramente che si tratta appunto di quella stessa navetta spaziale. Nella v70mm questa indicazione è purtroppo assente, quindi i più distratti che non avevano avuto modo di vedere la precedente versione non avranno compreso che il disco che fuoriesce dalla viscere del satellite (e che sarà distrutto da Dessler alla fine del film) è la stessa millenaria nave tanto osannata nelle leggende terrestri. La fuga di Lugal dal satellite in rovina presenta delle fortissime variazione di colori tra le due versioni del film, mentre nella v35mm vi erano colori più tenui e scuri a mostrare allo spettatore la fuga delle truppe Dunghilliane da Uruk, nella v70mm è un rosso sfolgorante che ricopre l’intera scena.
Da questa particolare sequenza, tutti gli avvenimenti dell’allontanamento di Lugal, compesa la fuga della Yamato attraverso le viscere del satellite saranno delimitate da questa scelta di adattamento, motivo per cui, anche la scena dell’esplosione finale del satellite, inizialmente raffigurata con un fondale giallo, è stata sostituita da un altro totalmente rosso.
Nulla o poco è stato sostituito della morte di Shima, così come è rimasto intatto il colloquio tra Okita e Kodai nella cabina del capitano.
Nuove variazioni sono state apportate nel successivo sfondo, nella scena in cui il capitano Okita annuncia all’equipaggio la decisione di sacrificare l’astronave. La figura del capitano poco visibile e che sembrava scomparire tra la calca dell’equipaggio, ci appare nella v70mm più rialzata e visibile.
Nuove variazioni sono state apportate nel successivo sfondo, nella scena in cui il capitano Okita annuncia all’equipaggio la decisione di sacrificare l’astronave. La figura del capitano poco visibile e che sembrava scomparire tra la calca dell’equipaggio, ci appare nella v70mm più rialzata e visibile.
Un altro riconoscibile miglioramento (e non ultimo) è visibile nel momento in cui la flotta di Lugal sopraggiunge in prossimità della Terra, come per molte scene che nella v35mm erano scure, anche questa nella v70mm è stata corretta e migliorata, nella prima versione cinematografica, solamente l’arca era riconoscibile a occhio nudo, mentre il resto dei vascelli più piccoli posti ai versanti della nave madre erano praticamente inglobati nel buio galattico, nella versione v70mm, molto più luminosa, tutte le navi sono ben visibili sullo schermo.
Finalmente riappare anche Dessler. Nella v35mm il supremo di Gamilas appariva con uno dei fiori bianchi lasciati da Kodai in mano, mentre nella v70mm il supremo non mostra subito le mani, probabilmente si è pensato che l’emozione tra il pubblico sarebbe stata maggiore se Dessler avesse mostrato l’omaggio floreale di Kodai solo in un secondo tempo (cosa che in effetti ha funzionato). Ci appaiono differenti e più luminosi anche l’interno della plancia dell’ammiraglia (molto più ampia qui se paragonata alla stessa delle altre produzioni) e lo stesso volto di Dessler, ora più asciutto e sottile.
Dessler ferito e sofferente
nella v35mm |
Dessler nella stessa scena
ma nella v70mm |
L’arrivo di Dessler in soccorso della Yamato ha una storia tutta sua che sarebbe bene approfondire.
Nella v70mm il viso del supremo è sereno e rilassato, tuttavia nella prima edizione in 35mm egli appariva piuttosto provato, come se avesse tardato a giungere sulla Terra a causa di estenuanti combattimenti o come se avesse affrontato prove indicibili da superare.
Le immagini delle due scene in alto potranno forse apparire uguali ad una prima occhiata, ma se si osservano attentamente si noteranno alcune piccole, ma sostanziali differenze. A onor del vero, la scena è stata rifatta più volte, poiché in fase di realizzazione il viso di Dessler, oltre ad apparire sofferente, era anche ferito, alcune gocce di sangue infatti uscivano dalla fronte del supremo rendendo tutta la scena piuttosto grottesca ed esagerata.
Dopo una prima proiezione fatta in studio, questa sequenza è stata poi omessa persino nella prima versione cinematografica 35mm. Ai più curiosi si può dire che l'esistenza di quella scena non è una leggenda metropolitana o una fantasia di chi scrive, poiché alcune delle bozze in cui Dessler è ferito, sono ancora recuperabili in alcuni Roman Album di Yamato. Leggenda vuole inoltre, che questa sarebbe stata anche l’ultima apparizione di Dessler sullo schermo; nell’idea originale infatti, Dessler e Lugal erano originariamente destinati a uccidersi a vicenda, cosa che per fortuna alla fine non è avvenuta, poiché già prima del completamento del film, era già vivo il progetto di scrivere i 7 oav dedicati alle guerre di Dessler (progetto che poi alla fine è andato a monte).
Dopo una prima proiezione fatta in studio, questa sequenza è stata poi omessa persino nella prima versione cinematografica 35mm. Ai più curiosi si può dire che l'esistenza di quella scena non è una leggenda metropolitana o una fantasia di chi scrive, poiché alcune delle bozze in cui Dessler è ferito, sono ancora recuperabili in alcuni Roman Album di Yamato. Leggenda vuole inoltre, che questa sarebbe stata anche l’ultima apparizione di Dessler sullo schermo; nell’idea originale infatti, Dessler e Lugal erano originariamente destinati a uccidersi a vicenda, cosa che per fortuna alla fine non è avvenuta, poiché già prima del completamento del film, era già vivo il progetto di scrivere i 7 oav dedicati alle guerre di Dessler (progetto che poi alla fine è andato a monte).
Nel momento stesso in cui Dessler infligge il colpo finale a Lugal, la Yamato fa rotta verso Acquarius, nella v70mm molte di queste sequenze sono state corrette, l’inquadratura del ponte di comando della Yamato ad esempio è stata ampliata da un campo di profondità in un campo lungo nella quale finalmente apparivano tutti i personaggi presenti in plancia.
nota. Sia in fotografia che nelle riprese in movimento si usa definire i vari tipi di impostazione della macchina da presa come un'inquadratura, questo in modo che sia chiaro cosa si intende quando: "si passa da un campo lungo ad un primo piano", "si stringe su un primissimo piano", cose del genere.
Lo spostamento di un’inquadratura può essere lineare o angolare (si fa perno su un punto: movimenti di macchina "allargare" per "rendere più ampia" l'inquadratura, corrisponde all'aumento della porzione di scena che entra nell'obiettivo e di "stringere" per "ridurre la porzione di scena" che entra nell'obiettivo e corrisponde ad esempio, alla zoomata su un particolare.
L'inquadratura, e quindi l’effetto finale, è fortemente condizionata anche dall'angolo o dalla profondità di ripresa che a seconda di come viene allargata o ristretta, conferisce alla ripresa un effetto sgranato o più limpido e compatto (foto in alto).
L'inquadratura, e quindi l’effetto finale, è fortemente condizionata anche dall'angolo o dalla profondità di ripresa che a seconda di come viene allargata o ristretta, conferisce alla ripresa un effetto sgranato o più limpido e compatto (foto in alto).
Quando invece si parla di campi, è bene specificare se trattasi di "campo lungo, corto o particolare".
"Lunghi" quando inquadrano la scena da lontano, comprendendo tutta o gran parte di questa, "corti" quando comprendono inquadrature di particolari. Ad esempio, si potrebbe parlare di "campo lungo" quando la plancia di comando è inquadrata completamente assieme ai suoi protagonisti e "campo corto" quando viene inquadrato un singolo personaggio vicino alla macchina da ripresa e di "particolare" quando si "restringe" il campo ma mantenendo la stessa distanza.
E' bene non confondere i "campi lunghi" o "corti" con la "profondità di campo" che corrisponde al numero di differenti soggetti posti a diversa distanza e che possono essere messi a fuoco contemporaneamente: ecco quello che accaduto al ponte di comando: da una profondità di campo si è passati ad un campo lungo, questo per consentire di mettere a fuoco e contemporaneamente i membri della plancia, che nella v70mm appaiono tutti in primo piano sullo sfondo.
Ogni tanto qualcuno chiede se è meglio utilizzare dei campi lunghi o dei campi corti. Nel cinema si tende in effetti ad usare campi più lunghi, inquadrature onnicomprensive, ma qui come altrove, conta più il buon gusto e la varietà che altro.
Notate che l'uso ossessivo di particolari (senza mai allargare su tutto il set) è a volte usato nei thriller per dare un senso di souspence allo spettatore, in quanto l'osservazione ossessiva di dettagli senza una visione d'insieme e' innaturale, ma che ha l'effetto di rendere il tutto in modo ansiogeno.
Ogni tanto qualcuno chiede se è meglio utilizzare dei campi lunghi o dei campi corti. Nel cinema si tende in effetti ad usare campi più lunghi, inquadrature onnicomprensive, ma qui come altrove, conta più il buon gusto e la varietà che altro.
Notate che l'uso ossessivo di particolari (senza mai allargare su tutto il set) è a volte usato nei thriller per dare un senso di souspence allo spettatore, in quanto l'osservazione ossessiva di dettagli senza una visione d'insieme e' innaturale, ma che ha l'effetto di rendere il tutto in modo ansiogeno.
Ciò invece che non era adeguato, come la colorazione della scialuppa di salvataggio atterrata sulla Fuyutsuki e una scorretta applicazione dei rodovetri sulle figure di Kodai, Yuki e Sanada mentre scendono dalla navetta, sono state completamente sostituite.
Ecco dunque che l’ultimo viaggio della Yamato e del suo unico passeggero è infine iniziato.
Il capitano Okita in preghiera mentre va incontro
al suo destino. Scena omessa nella v70mm
|
Nella v35mm era chiaramente visibile l’astronave dirigersi verso la Terra, nella v70mm la traiettoria della nave è stata modificata, ora è più chiaro che la Yamato non sta ritornando sulla Terra, ma le sta solo passando accanto come in un ultimo saluto prima di andare incontro al proprio destino, in questa scena, notiamo che la colorazione del pianeta è stata rifatta, chi scrive davvero non può permettersi di mettere bocca nelle decisioni dei disegnatori, ma la rappresentazione grafica della Terra era assai meglio rappresentata nella v35mm, essa appariva più nitida, più meravigliosa e strabiliante, purtroppo (ma è solo una opinione soggettiva) nella v70mm essa appare più sfocata e di un colore troppo azzurro-chiaro.
Un altro cambiamento che si sarebbe potuto evitare è senza dubbio quello della rimozione della scena in cui il capitano Okita solleva le mani in preghiera.
Molto coinvolgente e profonda, questa bella ripresa è stata purtroppo soppressa nella v70mm nella quale le mani dell’anziano comandante rimangono sempre fuori dalla scena, una sequenza sprecata, che se lasciata intatta, avrebbe fatto presa sul pubblico anche nelle successive distribuzioni della pellicola nelle sale e in tv. Peccato..
Acquarius è visibile adesso sulla traiettoria della Yamato, decisamente azzeccata la decisione di rifare le barre esterne che proteggono il ponte di comando e la sistemazione delle onde impetuose del pianeta d’acqua, che nella v35mm presentavano alcuni errori di cell, queste stesse onde avranno certamente creato allo staff della Toei seri problemi di realizzazione, troppo intricato, ma veramente d’effetto, è lo schema degli avvolgimenti delle stesse, una scena incredibile che avrà richiesto molto tempo per la sua realizzazione, fattore che avrà certamente aggiunto un ulteriore ritardo sui tempi di consegna del film.
Molte scene del passaggio dell'acqua di Acquarius dirette sulla Terra furono completamente sostituite; come quella dell'enorme massa d'acqua che staccandosi dalla superficie di Acquarius, tra complicate movenze e avvolgimenti è attratta dalla gravità terrestre, tutte fino a quella conclusiva che vede la Yamato squarciarsi in 2 pezzi sotto la spinta della potenza del cannone a onde moventi.
Una Fan Art della Yamato affondata nel mare di Acquarius. |
L’astronave si spezza i due. Dal ponte della Fuyutsuki, Kodai e Yuki assistono impotenti alla tragedia. La scena della reazione sul loro volto è stata completamente ridisegnata, nella v35mm la loro espressione è più malinconico ma rassegnata, nella v70mm appare invece segnata da rabbia mista a quella del dolore. Dal momento che quella scena è stata completamente sostituita, anche quella del primo piano di entrambi è stata eliminata, mentre ne è stata aggiunta un’altra che vede Nova avvicinarsi a Derek mentre distogliere lo sguardo dalla Yamato che subisce la furia delle onde.
Quando l’effetto delle onde che hanno travolto la nave inizia a placarsi, intravediamo parte del ponte dell’astronave che emerge dal mare spaziale. Saggia la decisione di attenuare i colori che nella v35mm erano troppo accesi.
Anche lo spessore dell’acqua è stato alleggerito, nella v70mm essa è leggermente più trasparente e lascia intravedere alcuni stelle nello sfondo.
Anche lo spessore dell’acqua è stato alleggerito, nella v70mm essa è leggermente più trasparente e lascia intravedere alcuni stelle nello sfondo.
Dopo un silenzio agghiacciante dove pensavamo fosse tutto finito, ecco che lo scafo semidistrutto dell’astronave riemerge dal mare. In un lungo boato che sembra un lamento straziante, la Yamato affonda di nuovo nelle acque. Sia il fondale che l’inquadratura della nave appaiono differenti, qui avviene l’opposto della sequenza del ponte, infatti, il movimento della macchina da presa adesso è quello di "stringere" per ridurre la porzione di scena e zummare sullo scafo della Yamato che discende lentamente dentro il mare.
C’è una lunga pausa in cui le onde dell’oceano spaziale fluiscono sullo schermo. Il film sembra finito. Ma non è così.
Ora vediamo la Terra e il Sole che ha ripreso ad illuminare il nostro pianeta, le nubi sono andate via portando con loro le tragedie e gli ex membri della corazzata spaziale Yamato possono cominciare una nuova vita. Eccoli ora correre lungo una spiaggia in una sorta di saluto finale. Le differenze tra le due versioni 35mm e 70 mm sono abissali (e questo la dice lunga su quanto fossero stati tempi strettissimi impiegati per realizzare il film)
Nella v70mm le onde del mare sono più limpide con riflessi di luce, i volti dei membri dell’equipaggio sono stati tutti completamente ridisegnati, il tratto è molto più curato, i colori del tramonto più caldi, accesi e l’espressione dei protagonisti è più accentuata. La v70mm comprende anche nuove inquadrature dove sono presenti adesso anche alcuni membri dell’equipaggio visti per la prima volta nella Serie III, e mentre assistiamo all’inutile scena dove di Kodai e Yuki consumano il loro matrimonio, notiamo che le inquadrature della Yamato che si avvia verso la regina Acquarius sono state modificate, la sequenza è più o meno la stessa della v35mm, ma l’angolazione con cui è ripresa la nave è diversa.
L’ultima scena del film presenta delle difformità non trascurabili, mentre nella v35mm il film termina con la scritta fine sul lato destro dello schermo e al centro un’immagine della Terra e la relativo marchio della WCC, (lo stesso che appare anche all’inizio della pellicola) nella v70mm appare semplicemente un freddo kanji con la scritta fine al centro dello schermo.
Non sempre le scelte definitive sono sempre le migliori.
Non sempre le scelte definitive sono sempre le migliori.
Una caratteristica singolare di questa riedizione in v70mm è stata l’eliminazione della colonna sonora per i titoli di coda, che nella versione originale cinematografica di 35mm aveva incluso una versione aggiornata della sigla TV originale intitolata Space Battleship Yamato '83.
Quando l'edizione in v70mm di Final Yamato fu distribuita nei negozi, la canzone fu sostituita da una base musicale TV standard di breve durata e con l’audio piuttosto basso (anche l’edizione nostrana è così), ed anche quando la bgm termina, i titoli di coda continuano a scorrere sullo schermo lasciando alcuni minuti di silenzio.
Fine
Fine
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