Dedicato alla memoria di Yoshinobu Nishizaki


Serie III: Galman, Polar e Sherpard. L' Instabile Equilibrio Galattico













Nel post relativo alla stesura del progetto che porterà alla nascita di Yamato parleremo di Robert Anson Heinlein creatore di I figli di Matusalemme e di altri capolavori della fantascienza contemporanea, oggi intanto faremo il nome di un altro grandissimo della letteratura del ventesimo secolo. Isaac Asimov.
Nei primi anni Quaranta del secolo scorso, Isaac Asimov inventava il primo Impero Galattico nella sua trilogia intitolata: La Fondazione.
Questa idea di trasportare metaforicamente gli imperi del passato terrestre, (come l’impero romano a cui Asimov disse di essersi ispirato), nella realtà dell’universo, avrebbe fatto la fortuna sia dei suoi romanzi, sia di altri scrittori/sceneggiatori e registi che in seguito si sarebbero ispirati alla sua idea per creare altri stereotipi di imperi da inserire in altri libri, cinema, telefilm etc.

Sin dai primi anni 60, gli imperi galattici costituiscono un tema ricorrente delle opere a carattere fantascientifico. Molti autori del genere hanno scritto romanzi incentrati sullo sviluppo o sul declino di un impero esteso a tutta la galassia (o parte di essa), oppure hanno comunque sfruttato un simile scenario come ambientazione per un racconto o.. usando un termine tipicamente americano..per una fiction: Frank Herbert lo rielaborò nel suo ciclo di Dune; George Lucas per Star Wars: Dan Simmons con l’Egemonia, Ursula Le Guin con l’Ekumene, Iain Banks con la Cultura e così via. L’analisi di queste concezioni diverse di potere più o meno dispotico nelle principali creazioni di space-opera mira a individuare i punti di contatto, le differenze, le ispirazioni e il pensiero dei diversi autori, abbia influenzato anche le loro idee di “fanta-politica”.
Anche l’Academy di Nishizaki non era rimasta indifferente alla possibilità di servirsi dell’idea di creare degli imperi galattici da inserire nella realtà fantascientifica di Yamato.
Negli anni che andranno dal 1974 al 2009 la produzione inserirà più e vasti imperi all’interno della saga con leader protagonisti dal colore della pelle più o meno bizzarro e animati da ideologie e da scopi più o meno condivisibili.
Ma che cos’è un impero galattico?
Un Impero Galattico è l'immaginario organismo politico, un governo situato in un vasto settore di una galassia più o meno conosciuta e più meno inventata, cui appartengono tutti i pianeti colonizzati e annessi alla sua istituzione.
Molti di questi hanno raggiunto la supremazia nel cosmo grazie all'ampiego di armi distruttive e supersofisticate in grado di piegare con la loro forza distruttrice interi pianeti.
Nella saga della Serie III di Yamato, sono due le costanti del grande affresco fantapolitico dipinto dallo staff di Nishizaki, uno è legato certamente alla rinascita spirituale del decaduto Impero di Sherpard e l’altro alla nascita e al declino inesorabile di due stati oppressivi e totalitaristi che sono destinati regolarmente a scomparire: Galman e Polar.









Sherpard alla fine dell'Età dell'Oro.








Una parte dell'Arsenale Militare di Sherpard
Il declino dell’Impero di Sherpard è visto dai seguaci della religione di questo impero come la fine di un’età dell’oro: vedremo che non è così, ma lo capiremo più avanti.
La decadenza di Sherpard è l’ultimo simbolo della fine di un’età aurea fallace che finalmente è terminata. Già Esiodo nell’antica Grecia teorizzava: “da un’età di prosperità e benessere l’uomo è destinato a corrompersi sempre più, finendo in un’età del ferro, dove il duro lavoro è l’unica cosa che gli garantisce il sostentamento”.
Nella fiction di Star Blazers 2a Serie potremmo parlare di schiavitù più che di duro lavoro, ma il concetto è simile, se non peggiore.
Alla fine dell’età dell’oro succede quella del ferro e del bronzo, ebbene, è proprio in questa epoca di cambiamento in cui si equiparano le fondazioni di Galman e di Polar, che con l’uscita di scena di Sherpard, rispecchiano inevitabilmente questo tipo di corrente della filosofia della storia, (reale o finta che sia) quella cioè dell’inevitabile corruzione dei tempi.




Un'altra  parte dell'Arsenale Militare di Sherpard
Qualcosa però non segue il filo logico di questa corrente di pensiero, perché l’era dorata di Sherpard non è finita a causa di una decadenza morale che ne ha portato inevitabilmente alla degenerazione, quanto ad un risveglio: inaspettato e dirompente, una presa repentina di coscienza che ha illuminato le menti e il modo di pensare della sua popolazione che ha sradicato e stravolto fin nel midollo, quello che sin dagli albori dei tempi era la propria filosofia di vita.
La morte dell’Impero galattico di Sherpard, ha consentito finalmente la nascita di una nuovo modo di accostarsi all'universo e alle creature che lo abitano, una filosofia di vita più prospera e duratura della precedente basata solamente sulla gloria portata dalla tecnologia e dalle conquiste.
Ed è qui che troviamo il punto centrale di tutta la saga, che si rifà alla concezione che il periodo del benessere e della prosperità vero, è quello in cui nell'universo vi è solo l’amore.
Questa presa di coscienza più alta e spirituale degli abitanti dell’altra dimensione in cui è celato il pianeta principale di Sherpard, ha portato il suo popolo ad un continuo progredire, evolvendolo verso una forma di civiltà che rimarca il concetto che siano comunque i popoli, con l’aiuto e l’insegnamento del divino (l’incontro tra il pensiero di Meridia "impero galattico di Sherpard" che si fonde con quello della nuova filosofia, quella di Luda) a fare la Storia.
Una “galassia libera” dove ogni pianeta, ogni individualità, sarebbe stata partecipe di nuove forme di esistenza in comune con tutto il resto del cosmo.
Una realtà nuova, del tutto diversa: nessun nuovo impero quindi, ma un' “autogestione” dell’intera popolazione dell’universo: il trionfo della democrazia. Non ci viene spiegato come questa Nazione della galassia sia approdata improvvisamente a tale status di pensiero e come sia riuscito a distaccarsi da tutto ciò che ha attinenza con il potere e con il dominio, l’importante per tutti, è che sia stata lei per prima, che per secoli ha dominato la galassia, ad arrivarci e che possa essere d’insegnamento al resto degli abitanti dell’universo.
Raggiunta l'illuminazione, Sherpard abbandona le armi ed evolve il suo Pensiero, ma il cosmo, sprovvisto di questa guida, vive a causa di questa presa di coscienza, un periodo di medioevo galattico.







La Federazione di Polar









Quartier Generale del Primo Ministro Bemlahze
Èd è nell’epoca buia dell’universo che nascono i domini della Federazione di Polar e quello del secondo impero di Desslok: Galman.
Della nascita di Polar, la produzione di Yamato non ci dice nulla, tranne che la sua estensione nella galassia era la più vasta che l’universo avesse mai ricordato negli ultimi secoli. Se dovessimo paragonare la sua estensione e il suo sistema politico a quello della Terra, non sarebbe un problema paragonare la Federazione di Polar alla Russia del secolo appena concluso. Il più alto organo legislativo della Federazione che potremmo tranquillamente definire il Soviet supremo di Polar è riconosciuto nella gelida e spietata figura del Primo ministro Bemlahze.
La Federazione di Polar è una delle nazioni più diversificate dello spazio conosciuto, dal punto di vista etnico, che racchiude decine di etnie planetarie, ognuna con i proprio credo e una propria identità, che vivono all'interno dei suoi confini. La Federazione di Polar è talmente estesa che i suoi colori sulla mappa stellare, coprono gran parte della centro della galassia.
Della nascita di Galman sappiamo invece qualche cosa di più.








Storia di Galman.







Galman/Gamilas e alle sue spalle, Starsha il suo pianeta gemello

Il nuovo Impero fondato da Desslok trae origine dalle rovine da un già preesistente Regno di Galman, un impero di viaggiatori spaziali che molti secoli prima della caduta del primo impero gamilonese, avevano lasciato il pianeta e il centro della Galassia per dirigersi in ogni settore dello spazio esterno.

Il viaggio degli antenati dei
gamilonesi
Alcuni di questi viaggiatori raggiunsero la nebulosa di Sanzar dove fondarono la loro colonia che in seguito avrebbero chiamato Gamilas.(Gamilon) Nella Serie III non ci è dato di conoscere il motivo della migrazioni del popolo di Galman verso lo spazio esterno, comunque, molte potrebbero essere state le ragioni che hanno spinto la popolazione di quel pianeta ad abbandonare la propria patria natale per recarsi altrove: sovrappopolazione, dissidenze interne, la ricerca o la creazione di un avamposto militare per l’impero etc, e non è dato nemmeno sapere in quale anno galattico sia stato fondato.
La fondazione del nuovo impero di Galman/Gamilas o (Galman/Gamilon se vi è più familiare) nell’attuale calendario terrestre, si colloca invece nell’anno 2202, l’anno dopo la distruzione di Gamilon.
Nell'episodio 16 della Serie III, Desslok invita Wildstar e gli alti ufficiali dell’Argo a prendere parte alla festa per commemorare il primo anno, (o l’anno 0), della fondazione del Nuovo Impero, tuttavia (mi sia consentito dire) la data indicata da Desslok per commemorare tale evento, sembra sia stata scelta più come un tributo a se stesso e alle proprie vittorie personali, infatti, viene fatta cadere in coincidenza con quella del compleanno del suo leader e imperatore.

Desslok "eletto"  Imperatore di Galman
L'Impero di Galman, di fatto, è improntato sugli stessi ideali che furono anche quelli di Gamilas, simili cioè al Regime Fascista: nati entrambi sotto la violenza e la dittatura totalitarista di un leader (Desslok nella finzione della serie) e sul suo modo di concepire un governo assolutistico e fortemente militarizzato.
Desslok è un leader desideroso di riportare il fasto perduto di Gamilas agli antichi splendori (un impero non fondato da lui, ma morto con lui), un impero decaduto, non a causa di rivolte interne o al conseguente crollo della dittatura del suo leader, (a differenza dei vari imperi della storia terrestre o a quelli galattici della fantascienza di Asimov) invece molto solidi sia nella loro struttura sociale (soprattutto il primo che non aveva subito l’interferenza di forze esterne) sia nell’obbedienza e alla dedizione verso il dittatore.. il crollo del primo impero di Gamilon e quello successivo di Galman (l'anno dopo) sono causati esclusivamente dagli effetti di cataclismi naturali.
Nell’anno terrestre 2201 Desslok abbandona il sistema solare e con ciò che rimane della sua flotta, inizia un lungo percorso nello spazio che lo porta a raggiungere il centro della galassia, dove alla fine scopre tra lo stupore generale, quello che è il vero pianeta d’origine della sua specie e del quale (..per evidenti motivi di sceneggiatura..) si era perso il ricordo.
Galman si trova sotto la sfera d’influenza di Polar, la più grande federazione (assolutista) spaziale più estesa di tutta la galassia nordorientale.
Ansioso di prendersi quella che per lui è la nuova opportunità che il destino gli ha offerto per ricominciare, Desslok ingaggia con le truppe di Gamilon rimaste,(già dimezzate in seguito alla battaglia svolta su Iscandar contro Gorba) un’offensiva bellica dedita allo smantellamento delle forze di occupazione Polariane presenti sul pianeta.
Sbaragliando le deboli forze di occupazione del Governo della Federazione di Polar, Desslok libera Galman, che passa così da una tirannia oppressiva e schiavizzata, ad un'altra (la sua), dittatoriale e altrettanto spietata. Desslok, insediatosi come imperatore assoluto, ha ora il controllo del settore.

La capitale di Galman/Gamilas
Il popolo del pianeta è liberato dai lavori forzati, ma passa da un dominio di schiavitù ad uno fascista. Mesi dopo la conquista di Galman, il sogno di Desslok di fondare un nuovo dominio che possa eguagliare il precedente è esaudito. L’impero di Galman/Gamilon è fondato. Ingenti risorse del pianeta sono impiegate sia per la creazione di una nuova e potente flotta con la quale partire alla conquista della galassia, sia per difendersi dagli attacchi di Polar, che per nulla intenzionata ad accettare la presenza di invasori nel proprio territorio, rabbioso, minaccia ritorsioni.
nota. nell'episodio 20 udiamo un curioso dialogo che intercorre tra Desslok e Bemlahze, i due infatti dichiarano apertamente di conoscersi.
Desslok infatti dice testualmente:"Primo Ministro Bemlahze, era molto che non ci vedevamo"
Bamlahze risponde: "Supremo Desslok, non vi nascondo il mio stupore credevo che le nostre strade si fossero definitivamente separate" al termine della diatriba, Bemlahze ridendo enuncia: "..stai invecchiando Desslok.." il loro rispecchia uno dei tanti dialoghi che vi sono anche tra gli attuali leader della Terra quando si incontrano, fatto cioè solo di ipocriti sorrisi, insulti più o meno velati e battute di pessimo gusto.
Questa breve comunicazione tra i due leader, ci fa immediatamente intendere che le "Guerre di Dessler" intrapresa nel tentativo di ritagliarsi un proprio spazio all'interno della sfera di infuenza di Polar, aveva avuto sviluppi ben più interessanti di quelli che abbiamo poi visto nella produzione effettiva, un argomento che sarebbe stato approfondito appieno se la Yomiuri TV avesse lasciato che la W.C.C realizzasse tutti i 52 episodi previsti, allora sì che avremmo assistito ad una serie di eventi molto più intriganti e spettacolari.

Riprendiamo:
La macchina da guerra è in movimento e l’Impero di Galman sbaraglia i propri nemici dotandosi di un esercito fedele e obbediente (formato da molti degli stessi abitanti, che da prigionieri divengono soldati) trasformando poco alla volta il pianeta-prigione in un impero che nuovamente (o forse per la prima volta nella sua storia) prende la dottrina assolutistica e totalitaria del pensiero di Desslok, che da quel momento diviene il cardine ufficiale della politica imperiale, un’ ideologia che mira a governare la Galassia tramite il terrore della forza militare, invece che solamente con la forza militare.
Questa misura, probabilmente l’aspetto più integralista del pensiero di Desslok, incoraggia l’impero a continuare a ricercare e sviluppare astronavi ed armi sempre più nuove e potenti progettate per incutere il terrore nei sistemi che si oppongono al suo regime assoluto e completo.
L’idea di impero come qualcosa di perfetto era talmente personale per lui, che nel corso degli anni aveva voluto paragonare l’esistenza di Gamilon alla sua sino al momento della distruzione totale.
Desslok diceva sempre: «Gamilon ha superato molte sciagure, fin che io vivrò, anche Gamilon vivrà», ma dovette però comprendere a sue spese, che nulla di quanto accadeva nell’universo dipendeva dalla sua volontà e che per qualunque sforzo egli facesse, il pianeta sarebbe morto comunque.
Desslok sapeva anche, che dopo la catastrofe, il compito più difficile sarebbe stato quello di sopravvivere portando con sè il fardello dell’impotenza umana di fronte agli eventi celesti che nessuno può ostacolare; una realtà con la quale ha dovuto inevitabilmente fare i conti dopo la totale disfatta del primo impero.
Da allora le cose per lui sono molto cambiate.
La fine di Gamilon ha fatto crollare quelle che erano le sue convinzioni più radicate.
Con la disfatta di Gamilon, era caduto anche quel velo di onnipotenza che lui stesso aveva creato sin dalla sua prima ascesa al potere. Ora, nella Serie III,  le sue espressioni  si fanno più moderate e le sue convinzioni più contenute, e anche se continua a definirsi “dio” dinanzi ai suoi sottoposti, sà bene suo malgrado, che dovrà stare sempre vigile e cauto, perché gli eventi del cosmo sono ineluttabili e incontrollabili per chiunque, anche per lui.







Sherpard nell’Era del Ferro







Oltre all’Impero di Galman, nella Serie III di Yamato appaiono dal nulla anche altre due istituzioni galattiche, una parallela e apparentemente simile all’impero di Desslok: La Federazione di Polar (della quale abbiamo parlato prima), che come Galman non ha in sé alcuna struttura positiva e viene anzi identificata come “il Male” e l’altra è lo spettro della potenza militare dell’Impero Galattico di Sherpard; ora chiamato semplicemente Pianeta Sherpard: nuova Luce per la galassia che nasce dalle ceneri di un antico impero ipertecnologico convertitosi inaspettatamente in uno stato pacifista.
Da qui, subito, s’individuano le differenze e le analogie che intercorrono tra i due modelli: i primi due sono dipinti con ragione come spietate dittature incapaci di essere portatrici di ordine e stabilità all’interno dei confini dei loro stessi imperi, l’altra al contrario, sebbene di idee totalmente diverse dalle precedenti, è venerato dai popoli oppressi più per il suo glorioso passato bellico che per la sua attuale filosofia pacifista. In entrambi i casi, vi è una cosa che accomuna i due Imperi e i seguaci di Sherpard sparsi nello spazio: l’utilizzo delle armi come mezzo di dominio ed esclusiva fonte per ottenere la pace, una filosofia di vita che gli abitanti (non i seguaci) di Sherpard invece avevano abbandonato da tempo.
Se Sherpard non avesse mutato il proprio pensiero e avesse accettato il conflitto con Galman e Polar pur di liberare gli schiavi, si sarebbe assistito al più grosso conflitto su scala cosmica mai visto in tutto l’universo, infatti, l'unico parallelo che avrebbe accumunato e resi alleati Galman e Polar sarebbe stata la paura (e non è poca cosa..) di un conflitto intergalattico con Sherpard, ed il loro terrore era già cominciato a causa del nuovo pericolo sito all’interno quanto all’esterno dei due imperi, entrambi infatti, individuavano nella popolazione una categoria sociale definita come “nemico pubblico” da sterminare: i seguaci di Sherpard.


La Regina Meridia
I seguaci della religione di Sherpard cercano innanzitutto di liberarsi dalla piaga della schiavitù, il simbolo della capacità dell'uomo di offendere un altro uomo e nel contempo di proteggere i diritti naturali, di salvaguardare i diritti di libertà e come effetto, promuovere l'autonomia creativa dell'individuo.
Per questo motivo ben presto sia su Polar che su Galman si creano nel corso degli episodi, una serie di movimenti che si propongono di ostacolare e contrastare questo soffocante sistema di governo.
Si formano così dei piccoli gruppi di ribelli che creano una propria unione per la rivolta: i seguaci della regina Meridia (nome dell’edizione Italiana) figura mitologica di una delle regine di Sherpard che richiama alla memoria le antiche e sperdute leggende del mistico e mai trovato pianeta (che comunque agli albori del tempo dominava la galassia con gli stessi metodi coercitivi usati da Desslok) e nella quale vedono oggi la loro unica fonte di riscatto e libertà, un’icona religiosa che lo stesso equipaggio della Yamato avrà modo di vedere con i propri occhi durante il viaggio verso Phantom.
Buoni propositi e un desiderio di rivalsa che racchiudono in loro però un grande paradosso: si tratta, infatti, di liberali pacifisti che speranzosi di sciogliersi dalla tirannia delle armi di Galman e Polar, sperano di salvare loro stessi e l’universo tramite l’uso delle leggendarie armi di Sherpard; il classico detto: chiodo scaccia chiodo che se messo in atto avrebbe sconvolto il già instabile equilibrio dell'universo.

E' più facile ritenere, invece, che la risposta al quesito più importante posto nella Serie III, ovvero: "in che modo raggiungere la pace nell'universo", avesse già risposto un famosissimo scienziato terrestre del 20 secolo, e cioè che..
"La pace non può essere mantenuta con la forza, può essere solo raggiunta con la comprensione! [cit. A.E.]




 Galman/Gamilas: Parata Militare Celebrativa







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