Dedicato alla memoria di Yoshinobu Nishizaki


L' Adattamento Made in USA di Yamato

















Una delle cose che fece di Star Blazers un'esperienza diversa dalla visione di Space Battleship Yamato fu l'ordine in cui gli americani e il resto del mondo ebbero modo di vederlo.
Nel 1978, la Westchester Corporation acquistò da Nishizaki i diritti per una versione inglese delle prime due stagioni televisive di Yamato fondendole in una sola.
La Terza serie non venne incorporata perchè prodotta solamente un paio d'anni più tardi.
La Westchester era interessata a diffondere il merchandising di Yamato negli Stati Uniti, (anche se mai nulla di modellismo, gadget, libri o altro fu immesso negli USA fino a quando Nishizaki non decise di sbarcare in America con la sua versione occidentale dell’Academy: la WCC) così concesse in licenza alla Claster Television Production il compito di diffondere la serie alle tv nazionali del paese per la stagione 1979/80.
nota. La Claster Television era stata fondata a Baltimora, nel Maryland nel 1953 da Bert e Nancy Claster Romper. Nel 1969, la Hasbro la rilevò ribattezzandola appunto in Claster Television Productions.
Durante gli anni settanta, la Claster si era occupata di un programma per bambini che sarebbe continuata in tv per oltre 40 anni. Nel 1978 l'arrivo di Yamato.
Nel 1983, la Claster distribuì anche la famosa serie animata dei G.I. Joe e di altri programmi fino al 2000).
La prima puntata della Serie I venne trasmessa negli USA sulle emittenti nazionali l'8 Maggio 1979, mentre l'ultima puntata della Serie III, venne trasmessa solo sulle privat fino al 4 Dicembre 1984.

Space Cruiser Yamato nella sua versione integrale conteneva in sé alcune scene di violenza che non furono considerate adatte per i giovani americani.
Quindi, non solo Yamato doveva essere doppiata in inglese, ma bisognava adattarlo per gli standard televisivi americani. Questo processo, così spesso considerato il destino a cui vanno incontro la maggior parte dei prodotti di animazione giapponese importati, doveva essere modificato e parzialmente riscritto (Gatchaman, Macross; le vittime più eccellenti) Yamato così è diventato quello che noi oggi conosciamo come Star Blazers.
Per trasformare l’originale Uchuu Senkan Yamato nella versione internazionale (censurata) di Star Blazers, la Claster Television Production assunse nel 1979 una società che aveva una vasta esperienza nel doppiaggio, ma invece di fare un adattamento standard della serie così come era arrivata dal Giappone, ossia limitarsi a doppiarla e basta, fecero del loro meglio per eliminare ogni elemento giapponese contenuto nella serie (stravolgendone naturalmente il senso..)
Non utilizzarono le traduzioni degli episodi originali inviati dall’Academy, ma decisero di reimpostare alcuni dialoghi ed eliminare le scene inadatte al “puritano” mercato televisivo americano, dove è naturale per loro (come per noi in Italia purtroppo) accostare i cartoni animati esclusivamente ad un prodotto per bambini di età scolare. Quindi, tutto ciò che non era idoneo per la mentalità americana fu eliminato.
Nella riscrittura degli episodi, si cercò innanzitutto di rimuovere tutti o quasi i riferimenti alla nave della 2a guerra mondiale: la Yamato.
Probabilmente furono infastiditi dall’accento puntato più verso la nave (da loro affondata nel’45) che verso l’equipaggio, si cerò quindi di ridefinire gli elementi eroici indirizzandoli verso questi ultimi (peccato però che Nishizaki avesse pensato esattamente l’opposto..).
Nacque così l’idea dei “guerrieri delle stelle”. Le modifiche più evidenti si concentrarono sui nomi dei personaggi.
La Yamato restò tale solo dal primo al secondo episodio, per poi essere ribattezzata nella nave Argo, (ricordando la storia degli Argonauti della mitologia greca: viaggio, eroi etc..).
   

L'ammiraglio Juzoh Okita divenne così il capitano Avatar, Susumu Kodai divenne Derek Wildstar, Yuki Mori divenne Nova Forrester o semplicemente Nova, Daisuke Shima divenne Mark Venture, Shiroh Sanada divenne semplicemente Sandor, Ohta divenne Eager, Aihara divenne Homer, robot Analyzer è diventato robot IQ-9, il dottor Sado divenne il dottor Sane. Dessler (sinonimo di Hilter) diventò Desslok. Questo fu per loro un modo per semplificare la pronuncia dei nomi e per rendere anche più semplice la comprensione della storia stessa. Nessun riferimento quindi alla seconda guerra mondiale.
Il loro intento riuscì in pieno. Chi dei bambini americani o europei a quei tempi avrebbe accostato l’identità dell’Argo a quella della nave da guerra giapponese? Nessuno, dal momento che a scuola non si fa mai riferimento alla sconfitta del Giappone se non attraverso la bomba atomica.
Le cose oggi grazie ad internet sono molto diverse, e tutti (bambini compresi) digitando su un qualsiasi motore di ricerca le parole: Star Blazers, possono venire a conoscenza della reale identità della nave.
Gli adattatori americani orgogliosi delle loro decisioni, si difendono ancora oggi dichiarando che fu una scelta obbligata o addirittura che con il loro intervento, la serie fu ulteriormente migliorata.
Condividere o meno le loro opinioni non è compito di chi scrive, ma dello spettatore, che nell’intimità dei propri pensieri, giudicherà quanto sopra esposto.
Tuttavia stravolgere i nomi e il vero significato dell’anime non è bastato, bisognava anche far credere agli spettatori che nessuno sarebbe morto in battaglia, quindi personaggi come Lysis, Volgar, Orion, Royster, Hardy, Conroy, non sono morti, ma semplicemente spariti di scena, cosìche nella versione di Star Blazers non si vede morire nessuno, nemmeno i soldati dell’Impero della Cometa che vengono uccisi su Telezart, essi non sono più esseri di carne e ossa, ma la loro morte viene frettolosamente liquidata come quella della distruzione di “soldati robot”.
Una cosa simile avvenne anche tra le fila di Gamilon; Kript non viene ucciso da Desslock per averlo contrariato e Lysis non si suicida facendosi saltare in aria a ridosso dello scafo della Yamato, questi come detto prima, spariscono semplicemente. Per adattare queste sequenze “violente” in Star Blazers, i filmati dovettero essere tagliati o riutilizzati per dare l'impressione che siffatti personaggi fossero ancora vivi alla fine dell'episodio.

I tagli apportati ai master originali causarono anche la logica riduzione della durata degli episodi, che da 24 minuti circa, finirono per scendere a 21 minuti. (sigle comprese). Ogni ideogramma giapponese presente nelle puntate fu eliminato o sovrapposto con altre iscrizioni a carattere occidentale che non sempre si limitavano a tradurre il vero significato della frase, espediente utile per dare occasione agli adattatori di poter cambiare i nomi ai protagonisti o ai pianeti o a qualunque cosa non adatta alle loro disposizioni. Intatto e unicamente tradotto invece era l’avvertimento che teneva il conto alla rovescia dei giorni mancanti all’estinzione dell’umanità e che appariva al termine di ogni puntata. Differente la sorte toccata alle località tipiche del Giappone; anche ogni riferimento all’ambientazione originale giapponese fu rimosso e sostituito, ne sono un esempio le antecedenti vicende vissute dai protagonisti poco prima dell’invasione dei gamilonesi, nel nuovo adattamento, Kodai e la sua famiglia, non risiedevano in una nazione chiamata Giappone, ma bensì in una zona del mondo definita come la “Grande Isola”.
A farne le spese non fu soltanto la terraferma ma anche l’oceano: i nomi: Capo Bogasaki e Mar del Giappone, non sono mai stati pronunciati, nè nella versione americane nè in quella internazionale (Italiana compresa) essi erano qualificati semplicemente come il Mare Orientale (serie 2 ep 24).
Seppur anche in modo lieve anche nella serie 3 vi fu qualche interferenza, nel nuovo adattamento, il cantiere astronavale in cui è ormeggiata la Yamato, non si trovava sulle alpi giapponesi , bensì sulla catena montuosa antistante Chicago. 
Il cambio dei nomi fu applicato anche alla serie III. dove Talan, Keeling, Gaidel, Histenbargar, Dagon, Frausky, Helmeyer diventano rispettivamente: Masterson, Kihling, Smeerdom, Smellen, Daygon, Cranshaw e Nayzmayo.
Le immagini delle quattro sigle originali vennero scartate e sostituite da un lavoro di montaggio estrapolando dalle puntate le scene più salienti della storia da abbinare alle relative parole della canzone.
Le parole delle canzoni iniziali e finali della serie 1 sono pressappoco simili a quelle giapponesi, il cambio più evidente stà nella sostituzione del termine Corazzata spaziale Yamato sostituito dalla parola Star Blazers. Discorso diverso per la serie 2, il testo della sigla iniziale è stato riscritto per abbinare le parole agli avvenimenti della guerra contro il principe Zodar.
Tanto inutile lavoro, se si considera che poi per via degli scarsi finanziamenti, tutta questa operazione è stata omessa per la serie 3 che fu vista integralmente (anche se trasmessa da poche stazioni) in “tutta la sua violenza” dagli “impressionabili” spettatori americani.
A metà degli anni '80, Westchester decise di immettere sul mercato tutte e tre le stagioni di Star Blazers su nastro VHS attraverso una società denominata Kidmark. Finalmente i fan “non impressionabili” e quelli a cui era stato impedito di farlo, avrebbero potuto finalmente vedere la terza serie.
Nei primi anni '90, Nishizaki rilevò i vecchi nastri americani rilasciando gli episodi di Star Blazers sotto la sua compagnia, la Voyager Entertainment e le sue divisioni internazionali.
La Voyager Entertainment ha assunto il compito di rimasterizzare i nastri della Kidmark e di produrre e vendere per il mercato interno americano i video di Star Blazers assieme a tutti i film ancora inediti di Yamato.


Di seguito i crediti americani delle sigla finali: Serie I e II estrapolati dalle VHS registrate nel lontano 1990 


Prodotto negli Stati Uniti da:  CLASTER PRODUZIONI TELEVISIVE
UNA DIVISIONE DI HASBRO INDUSTRIES e Sunwagon Productions, Inc.
Prodotta originariamente in Giappone da:YOSHINOBU NISHIZAKI
con il titolo di: "UCHUU SENKAN YAMATO"
Basato sulla storia originale di: YOSHINOBU NISHIZAKI
Diretto da: REIJI MATSUMOTO
Sceneggiatura scritta da: KEISUKE FUJIKAWA e EIICHI YAMAMOTO
Musica composta da: HIROSHI MIYAGAWA
Edito da: NIPPON COLUMBIA
Direttore dell' animazione: NOBORU ISHIGURO
Distribuzione di Canada e Stati Uniti WESTCHESTER FILM CORPORATION
Storyboard di: YOSHIKAZU YASUHIKO e YOSHIYUKI TOMINO
Animazione supervisionata da: TOYOO ASHIDA, YAKESHI SHIRATO e KAZUHIKO UDAGAWA
Arte di sfondo: HACHIRO TSUKIMA
Fotografia: TATSUO HARAYA
A cura di: KAZUO INOUE
Direttore audio: TASHIRO ATSUMI
Effetti di: MITSURU KASHIWABARA
Assistente Direttore: ICHITOKU TANAHASHI

Nei crediti Italiani sono riportate invece la TELEARCO di Milano e la SAN PAOLO FILM come distribuitori nel nostro paese (non si hanno informazioni in proposito, se qualcuno ha delle notizie al riguardo da comunicarmi gliene sarò grato)
nota: nei crediti della sigla Leiji Matsumoto non è citato come co-creatore dell'opera ma come regista (che invece era Ishiguro) il relativo reclamo di Matsumoto fu comunque inoltrato qualche anno più tardi.







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