Ripensando al triste inizio della prima serie nel 1974, possiamo considerare questo nuovo lavoro come un vero successo. I risultati della serie 2 di Yamato erano stati straordinari, ma per i fan giapponesi questa seconda serie era stata vista come una versione riveduta di un film che aveva profondamente scosso l’animo dei giovani appassionati.
Questa verità aiuta a spiegare perché di tutte le diverse produzioni di Yamato, la seconda serie è quella che ha la minima quantità di merchandising; in sostanza, tutto ciò che riguarda la serie 2: libri, giocattoli, abbigliamento, romanzi, manga, etc, è indiscutibilmente legato a quella del film.
Lo stesso vale per la musica.
E 'anche difficile trovare commenti e note di copertina che sono specifici di questa serie.
Nel Roman Album di Yamato 2, per esempio, il commento di Hiroshi Miyagawa era più che altro uno sguardo a quello che era venuto prima, piuttosto che uno diretto all'ultimo lavoro. Premesso questo, è evidente che l’entusiasmo del maestro era molto diverso e decisamente sottotono rispetto a quello rilasciato di solito. Si ricorderà con quanto entusiasmo egli commentò la pubblicazione del primo Symphonic Suite di Yamato.Ora qualcosa tuttavia era cambiato; a cominciare da “Saraba”.
Sicuramente Nishizaki aveva assunto Kenji Sawada per tentare un esperimento: arricchire maggiormente il Sound di Yamato affidando la sigla finale del film ad una voce giovane.
(Yamato era per l’appunto indirizzato ai giovani) Kenji Sawada era uno dei cantanti pop sulla cresta dell’onda in Giappone in quel momento e a Nishizaki, quella era parsa indubbiamente la tattica migliore per accattivare ulteriormente le simpatie del pubblico, anche di quelli non interessati agli anime, verso Yamato.Tuttavia quella scelta (condivisibile o meno) ottenne il risultato di creare qualche tensione all’interno della produzione, soprattutto per chi, come Miyagawa, aveva sudato sangue per creare quei capolavori di musica che avevano dato effettivamente vita alle atmosfere di Yamato.
Miyagawa aveva presentato a Nishizaki quattro composizioni per il tema finale del film, ma alla fine egli scelse di recarsi da Katsuo Ono per la composizione del testo della canzone.
Ono era per l’appunto il compositore personale di Sawada. E 'stata la prima e unica volta che un pezzo di Miyagawa (o meglio..4) era stato respinto a favore di un altro, ma la decisione aveva raggiunto comunque il suo obiettivo. La canzone riscosse un passaggio radiofonico molto elevato, e questo contribuì ad accrescere ulteriormente il prestigio sia di “Addio Yamato” sia della musica degli anime in generale.
Nonostante il successo tuttavia , Miyagawa si dispiacque molto per la decisone presa da Nishizaki che commentò: “..Andiamo Miyagawa, la musica di Yamato è sempre musica!”
Non è chiaro, a detta di chi scrive, quale fosse il vero significato delle parole del produttore; voleva forse dire: ”che le musiche scelte per Yamato sono sempre delle belle musiche” o “ogni musica è musica e va sempre bene”. Conoscendo il pensiero e la pignoleria di Nishizaki, è probabile che avesse detto che, come sempre, la scelta era stata ponderata con attenzione. Il maestro si sentì impotente di fronte a questa decisione.
“Ho gareggiato con Yasuo Ono per scrivere questa canzone” disse, “e la versione di Ono è stata scelta. Avevo presentato quattro brani, che andavano tutti bene.
Ma è stato tutto inutile. Il che è stato doloroso”.
Gli restava tuttavia l’orgoglio di avere scritto per Saraba e per la serie 2 delle musiche straordinarie. Yamato 2 aveva ereditato una grande quantità di musica dalla prima serie e dal film, ma si scelse di comporne delle nuove, anche se purtroppo furono registrati, ancora una volta, in mono. Inoltre, l’esecuzione fu accreditata allo “Yamato Studio Orchestra”, piuttosto che all’Orchestra sinfonica di Yamato. Ancora una volta, dal momento che la musica per la televisione era generalmente più minimalista della ventina per un film, è probabile che non tutti i musicisti furono necessari per registrarlo; da qui la necessità del cambiamento di nome.
Ecco il commento del maestro a proposito delle musiche della Serie 2.
“C'è sempre stato un elemento costante nella musica melodica di Yamato, che certamente è stata sentita e capita. Di tutte le tracce, quello che è stata più difficile da sentire e realizzare è stata il tema dedicato a Dessler. La sua musica doveva essere romantica, non quella di un leader spietato, ma quella di una persona malinconica e dai sentimentale tormentati, doveva essere toccante, nonché memorabile.(e memorabile è!) Quando mi sono trasferito al pianoforte, naturalmente le mie dita hanno iniziato a suonare la musica. Credo che sia un capolavoro, (e noi concordiamo con lui) ma mi chiedo: che cosa pensano tutti gli altri? Un altro pezzo piuttosto impegnativo da creare, fu anche quello dedicato all’Impero della Cometa. Doveva essere grande e aveva bisogno di suonare come niente prima di quello, andava compiuto con strumenti potenti, su vasta scala e grandezza, decidemmo quindi di utilizzare un organo a canne. Mi ricordo di due giornate passate con l'organista su quel pezzo. Abbiamo voluto delle persone che assistessero all’esecuzione per testare il brivido che avrebbe destato in esse. Il risultato fu soddisfacente!"
Miyagawa aveva regalato ai fan della serie opere straordinarie, incidendo LP di rara sensibilità, sfornando un capolavoro dietro l’altro, scrivendo brani colmi di sentimento e di poesia, era riuscito ad imprimere alla serie un coinvolgimento, soavità ed armonia ad una saga che in realtà doveva inizialmente parlare di tutt’altro. Ancora una volta, le speranze di Nishizaki erano state appieno soddisfatte.
A fronte di tanto sentimento, è straordinario però scoprire come la stessa persona sia riuscita anche a costruire un brano di disco-music agglomerando i temi principali delle basi musicali.
Quasi certamente questo brano fu pensato per le discoteche, (un’altra trovata diabolica di Nishizaki che avrà sicuramente ottenuto l’effetto desiderato)
"Yamato in versione per Disco" è un pezzo molto interessante, inusuale per le tematiche originali della serie, ma è indubbiamente ricco di quella vitalità capace di trascinarti davvero.
A detta di chi scrive, questo pezzo è davvero coinvolgente e ben costruito, un pezzo di cui Miyagawa dovrebbe davvero andare fiero.
Purtroppo non fu mai più ristampato dopo la sua versione originale.
Per ascoltare questo pezzo unico di Yamato basta cliccare sul video.
A proposito di questo pezzo Hiroshi Miyagawa disse al riguardo:
“Devo confessare che questo album è stato molto difficile da fare, perché i temi di Yamato sono l'amore per l'umanità. Un pezzo per discoteca ha un ritmo che è fatto per ballare.
Tuttavia, limitarsi ad un solo particolare tipo di forma musicale è sciocco, perché la musica deve avere libertà di espressione.
Non si possono scrivere grandi componimenti dicendo che la musica pop "è in questo modo," e il jazz "deve essere così", o la "disco deve essere in un atro modo."
Limitare se stessi a queste forme di rigidità porta alla piattezza, ascoltare la musica in questo modo è un'esperienza triste e straziante. Rompendo lo standard del genere invece, si può godere di un suono che proviene da una variegata libertà di espressione.
Ho accettato la sfida di creare questa versione “disco di Yamato” solo per capire quanto sarebbe stato difficile farla. Cercare di mettere insieme i brani più intensi di Yamato per una versione da discoteca senza snaturarne troppo la loro natura originaria è stato molto frustrante.
Quindi, che dire del risultato?
Dovremo lasciare che sia la gente a dare il proprio giudizio. Se ci sarà qualcuno che non comprerà il singolo perché sentirà che questo è stato un lavoro inutile, per me va bene, perché sono sicuro che ci saranno anche quelli che si divertiranno con questa nuova esperienza.
Se dovesse piacere anche ad una persona, io ne sarei ugualmente contento."
Oltre ad essere stato il primo album di cover, (un rifacimento) e la prima prova della vivacità musicale e stilistica di Miyagawa, questa fu la prima volta (e non certamente l’ultima…) in cui l'effige di un produttore e una striscia di fotogrammi in 35 millimetri furono inserite al supporto da distribuire. Questa uscita di Yamato era stata così insolita, così inusuale, che la Polydor ritenne necessaria introdurre l'immagine di Nishizaki per rassicurare i fan che questa era stata un’operazione ufficiale voluta e pubblicata dalla stessa Academy.Non si possono scrivere grandi componimenti dicendo che la musica pop "è in questo modo," e il jazz "deve essere così", o la "disco deve essere in un atro modo."
Limitare se stessi a queste forme di rigidità porta alla piattezza, ascoltare la musica in questo modo è un'esperienza triste e straziante. Rompendo lo standard del genere invece, si può godere di un suono che proviene da una variegata libertà di espressione.
Ho accettato la sfida di creare questa versione “disco di Yamato” solo per capire quanto sarebbe stato difficile farla. Cercare di mettere insieme i brani più intensi di Yamato per una versione da discoteca senza snaturarne troppo la loro natura originaria è stato molto frustrante.
Quindi, che dire del risultato?
Dovremo lasciare che sia la gente a dare il proprio giudizio. Se ci sarà qualcuno che non comprerà il singolo perché sentirà che questo è stato un lavoro inutile, per me va bene, perché sono sicuro che ci saranno anche quelli che si divertiranno con questa nuova esperienza.
Se dovesse piacere anche ad una persona, io ne sarei ugualmente contento."
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