Titolo originale Saraba Uchū Senkan Yamato: Ai no Senshitachi
Studio Toei Animation
1ª proiezione 5 agosto 1978
Durata 140 minuti
L'apertura del film Space Battleship Yamato nell'agosto del 1977 era stato l’evento più grande che avesse mai colpito il cinema giapponese. L'apertura di Addio Yamato, un anno dopo, aveva l'aspetto di una febbre collettiva. Tutto era iniziato di nuovo il 24 maggio 1978 con una conferenza stampa molto seguita in cui il produttore esecutivo Yoshinobu Nishizaki annunciava la produzione del sequel di Yamato. “Addio Yamato” sarebbe stato proiettato in 133 teatri portando il nuovo fenomeno del momento alla conclusione della sua storia, con un finale decisivo… o almeno così tutti pensavano.. Gli oltre 180.000 membri del fan club ufficiale avevano già acquistato anticipatamente i biglietti della prima del film e seguito tutti gli sviluppi con grande attenzione. In piena primavera del 1978, erano stati convocati per creare i costumi per i personaggi, la stilista Yukiko Hanai, e la superstar del pop come Kenji Sawada per registrare la sigla di chiusura del nuovo film. In quei mesi nasceva anche una nuova rivista specializzata in anime. A riprova della popolarità della serie, “Animage” dedicava la sua prima copertina a Yamato. La nuova rivista dedicata agli anime pubblicata da Tokuma Shoten, aveva dichiarato che quella del 1978 sarebbe stata l’estate della febbre per Yamato.
numero di agosto di Animagedel 1978 |
Rodovetri di animazione originali sono stati consegnati i primi 300 fortunati che erano arrivati per primi al teatro Toei di Sakae a Nagoya. Moltissimi di loro erano ancora studenti, tra loro Addio Yamato, era diventato il film di animazione il più atteso e popolare tra le fila di questi giovanissimi. Leggende metropolitane vogliono che alcuni studenti delle scuole superiori si fossero piazzati con i loro sacchi a pelo davanti al cinema Tokyu a Shibuya già il 30 di Luglio; intervistati, avrebbero detto: "Yamato è grandioso! Inoltre, se ci si mette in coda sin da subito è possibile ottenere alcuni cel originali (i primi 300 spettatori appunto..)
In altre sedi di Tokyo, ragazzi arrivavano da Chiba e Kanagawa, mentre la notte del 4 Agosto, le linee della metropolitana erano invase da un migliaio di fan adoranti tra i teatri a Shinjuku e Yurakucho. "Questo genere di cose non è mai successo negli ultimi anni", avrebbe detto il responsabile della distribuzione di film Toei dopo aver visto con i propri occhi le incredibili code davanti ai teatri.
A Tokyo il primo spettacolo era previsto per l’indomani alle 8.30, ma i cinema (solamente 8 in tutto..) si trovarono di fronte a centinaia di persone. Questo era particolarmente vero per i teatri di Shibuya, Shinjuku e Yokohama, dove c'erano più spettatori che posti a sedere, i proprietari dei teatri furono costretti ad affittare altri teatri da utilizzare come sale d'attesa.
Forse ad attirare tanto presto il giovane pubblico di Yamato era stata anche la promessa che hai primi 300 fortunati sarebbero stati regalati alcuni rodovetri del film. Una leggenda metropolitana vuole che nelle sale Toeica Sakae e a Nagoya, moltissimi studenti delle scuole superiori si fossero piazzati davanti al Tokyu di Shibuyagià il 30 di Luglio, intervistati, avrebbero detto:"Yamato è grandioso! Se ci si mette in coda prima è possibile ottenere cel di animazione originali! " (bei tempi quelli..adesso i rodovetri vanno pagati!).
In altre sedi di Tokyo, ragazzi arrivavano da Chiba e Kanagawa, mentre la notte del 4 Agosto, le linee della metropolitana erano invase da un migliaiao di fan adoranti che si dirigevano tra i teatri di Shinjuku e Yurakucho."Questo genere di cose non è più accaduto negli ultimi anni" avrebbe commentato uno dei responsabili della distribuzione del film dopo aver visto con i propri occhi le incredibili code accampate davanti ai teatri. Inutile dire che Nishizaki non credeva davvero ai propri occhi osservando crescere quella febbrile popolarità per Yamato. La sera prima del debutto di "Saraba" nelle sale, alle 8 di sera, quando fu trasmesso il primo film di montaggio in tv, Nishizaki era ospite speciale della Fuji Tv, successivamente appariva tra la 1 e le 5 del mattino in un programma notturno per accettare le chiamate e rispondere alle domande dei fan, e come se ciò non bastasse, la radio trasmise un dramma radiofonico di 4 ore del nuovo film nelle prime ore del mattino.
Senza nemmeno andare a dormire, la mattina seguente Nishizaki si recò nei cinema di Tokyo a salutare i fan entusiasti, che con strette di mano gli chiedevano l'autografo."Non avrei potuto essere più felice" avrebbe detto Nishizaki con voce rotta dall'emozione al suo ritorno negli uffici di Nerima alle 10 del mattino, "è stata una grande soddisfazione, sopratutto per un produttore cinematografico".
Fu così che Saraba Uchu Senkan Yamato – Ai no Senshitachi (Addio Corazzata Spaziale Yamato- I Guerrieri dell’amore) fu proiettato alle 4 del mattino anziché all’ora stabilita. Alla fine del film, sospiri e singhiozzi travolsero il pubblico. I teatri erano pieni di lacrime per Kodai (Wildstar), che per salvaguardare la pace nell'universo, da solo guidava la Yamato contro il minaccioso "Gatlantis". Uno dei fan che in seguito sarebbe diventato un esperto progettista di modelli, ebbe a dire circa quell'esperienza:
"Le mie lacrime continuarono a scorrere anche dopo aver visto il film. Ricordo di essere rimasto seduto nella sala cinematografica, totalmente imbarazzato e incapace di uscire fino a quando non riuscii ad asciugarmi le lacrime. Guardando gli altri intorno a me, avevo notato che tutti sembrava avessero pianto. Questa è la dimostrazione di quanto sia stato potente il coinvolgimento emotivo scaturito da Yamato ".
L’insolito finale però ha l’effetto di creare due correnti di pensiero totalmente opposte tra loro.
Secondo i quotidiani del tempo, il pubblico criticò aspramente quest’assalto suicida deciso dalla produzione, alcuni adulti commentarono che quell’attacco ricordava troppo la seconda guerra mondiale (da cui Nishizaki era rimasto particolarmente troppo coinvolto) Questo raffronto, ebbe l’effetto di causare anche un tipo di diatriba tra i giovani fan, che inviarono una petizione alla Office Academy Studio chiedendo di trovare un modo per prolungare la vita dei loro eroi.
La seconda corrente di pensiero invece, faceva notare però che alcuni dei fan condivisero l'opinione che la serie di Yamato dovesse chiudersi qui. “Saraba” è stato così dabbene, così emotivamente soddisfacente, che proseguire ancora con le produzioni su Yamato avrebbe solo sminuito la sua grandezza. Ancora oggi vi è una minoranza che vuole che Yamato non fosse andata oltre. Per fortuna (a parer di chi scrive..) non fu così.
Ecco invece cosa ne pensò allora Matsumoto.
Intervistatore: Questo nuovo film è diverso dal primo. Quanto è stato diverso per te?
Matsumoto: Beh, il primo film era una versione compressa della prima serie TV. Ci vogliono i 26 episodi della serie e la storia è ricostituita. Questa volta è stato progettato come un film fin dall'inizio, quindi non era affrettato. Tuttavia, vi è una restrizione in una certa misura, perché non c'è più tempo per scavare nei caratteri individuali.
Intervistatore: Dunque ci sono personaggi in meno?
Matsumoto: No, l'unico personaggio che non abbiamo è il capitano Okita. Questa è una brutta cosa, ma era inevitabile. Non ho avuto il controllo della storia precedente, così ho avuto un momento difficile dopo che abbiamo lasciato morire Okita. Mi preoccupa il fatto che abbiamo ucciso il personaggio con il maggiore impatto emotivo. Mi sono opposto a questa decisione già sulla serie TV. Era in cattive condizioni, ma non pensavo che fosse una buona idea farlo morire.
Intervistatore: Okita dunque era la figura del padre?
copertina del LD 1993 |
Intervistatore: In molti dei tuoi lavori i personaggi principali sono tipi solitari, ma Yamato ha più di una dinamica di gruppo.
Matsumoto: Penso che sia inevitabile proprio a causa di questo. Sono tutti insieme a bordo della Yamato, e questo rapporto esistente nel gruppo che da vita alla storia. Come in tutti i grandi gruppi, i problemi delle persone appariranno anche qui.
Intervistatore: Space Battleship Yamato uscì da uno dei tuoi vecchi lavori, no?
Matsumoto: C'è stato un capitolo Space Battleship Yamato a Lightning Ozma [1961]. Dopo di che, ho avuto un eroe di nome Susumu Kodai in Lightspeed Esper [1968]. E 'uno dei miei nomi preferiti e sono molto legato a esso. Ho anche un personaggio chiamato Susumu in Super Submarine 99.
Intervistatore: Lei non sente Yamato come il suo lavoro più importante ...
Matsumoto: Il concetto iniziale non era il mio a differenza di Gun Frontier, Harlock e il Galaxy 999 che ho creato da zero. Alcune delle mie idee hanno percorso la loro strada, ma è molto diverso dal crearle da zero. Quindi è vero che non hanno seguito la direzione che era stata prevista inizialmente, ma nel bene o male, non ero in grado di cambiare tutto.
Ma al di la del rammarico di Matsumoto, il film non sarebbe potuto andare meglio, Il titolo e il finale del film nonché le eloquenti dichiarazioni dello stesso Nishizaki, non sembrano lasciare spazio a sequel, (un’abile manovra commerciale?...) tanto più che al termine dei titoli compare un eloquente messaggio: “Nell’anno 2201, la Yamato parte verso il suo viaggio verso l’eternità”.
Come il suo predecessore, “Saraba” fu proiettato nel cinema per 83 giorni, la chiusura: il 27 ottobre dopo aver guadagnato circa il doppio del primo film. Saraba Uchu Senkan Yamato – Ai no Senshitachi è stato distribuito in 132 cinema della nazione, 200.000 biglietti erano stati venduti in anticipo al botteghino di 8 teatri di Tokyo. Tra quelli prenotati e quelli venduti in conto deposito, il numero è stato superiore ai 500.000 biglietti. All'inizio di Ottobre quando il film vennne ritirato dai cinema, la pellicola era stata vista da 4 milioni di persone incassando solo nel primo giorno 150.000.000 di Yen, alla fine del suo giro nelle sale, la pellicola aveva realizzato un utile di 4,3 miliardi di Yen, con un ulteriore 2,1 miliardi per la distribuzione. L'unico film che incassò di più fuori dal Giappone quell’anno fu Star Wars, che guadagnò circa dieci volte tanto.
Nulla delle polemiche sul finale sembrava però aver danneggiato le vendite dei video, poiché “Saraba” fu rilasciato più volte nei successivi anni come ciascuno degli altri film.
E ora parliamo appunto del cosiddetto primo "Home Video" di questa pellicola. Possiamo considerare queste musicassette (foto in basso) come il primo modo per avere a casa il film di Saraba Uchuu Senkan Yamato. Di cosa si tratta?..di un edizione drama di tutto il film, e considerata la non indifferente durata della pellicola cinematografica, i due supporti sono stati divisi in 2 parti della durata di 70 minuti circa. Putroppoo non conosco il prezzo di vendita del 1978, però posso dire ai fortunati collezionisti intenzionati ad accapparrarsi questi due pezzi, che questa rarità è ancora disponibile al prezzo irrisorio (considerata l'età dei nastri) di ¥ 2.980. Questo fu il primo modo per portarsi a casa il film in attesa delle costose bobine video e dei successivi LD e VHS che sarebbero uscite soltanto qualche anno più tardi e ad un presso decisamente più alto.
Come per la prima serie, anche per Saraba, fu necessario attendere il 1983 per l’uscita in VHS. Per rivedere il film a casa, o parte di esso, bisognava acquistare le costose bobine della durata di 20 minuti prodotte dalla Toei in collaborazione con la Herald Enterprise, che aveva già prodotto bobine simili anche per il primo film. La prima bobina intitolata "speranza per il domani", (titolo che 15 anni dopo verrà assegnato al primo episodio dei 4 Oav di Yamato 2520) e la seconda "Yamato with Love", (dal nome della sigla di chiusura), raggiungevano il costo di 19.800 ¥ a testa, questo era un modo incredibilmente costoso per vedere solo un quarto del film.
E ora parliamo appunto del cosiddetto primo "Home Video" di questa pellicola. Possiamo considerare queste musicassette (foto in basso) come il primo modo per avere a casa il film di Saraba Uchuu Senkan Yamato. Di cosa si tratta?..di un edizione drama di tutto il film, e considerata la non indifferente durata della pellicola cinematografica, i due supporti sono stati divisi in 2 parti della durata di 70 minuti circa. Putroppoo non conosco il prezzo di vendita del 1978, però posso dire ai fortunati collezionisti intenzionati ad accapparrarsi questi due pezzi, che questa rarità è ancora disponibile al prezzo irrisorio (considerata l'età dei nastri) di ¥ 2.980. Questo fu il primo modo per portarsi a casa il film in attesa delle costose bobine video e dei successivi LD e VHS che sarebbero uscite soltanto qualche anno più tardi e ad un presso decisamente più alto.
I nastri usurati dal tempo non soddisferanno certo le aspettative dell'acquirente, che prima di decidere di portarsi in casa questa rarità dovrà essere ben cosciente che la qualità e l'usura hanno inevitabilmente compromesso l'integrità del suono. Decisamente più fortunato (come me) chi possiede il doppio Lp della trama del film, ancora in ottimo stato (per quel che mi riguarda) sia nella confezione con il libretto a colori sia nella qualità del suono.
I primi Home Video del film |
Un prezzo un po'più “amichevole” è stato per la "Cassette Video 8", di Yamato, pubblicato nell'ottobre 1978 dalla società Nomura Toy. Il Set completo del set è venduto con un proiettore e una cassetta con un tempo di esecuzione di appena due minuti, una colonna sonora flexidisc, e uno script.
La prima occasione in cui tutti avrebbero potuto vedere a casa tutto il film di Addio Yamato, è stato con il rilascio della Toei (dei VHS e Beta) dei quattro film (rispettivamente 1977, 1978, 1979, 1980) che hanno preceduto l’uscita nei cinema del quinto della saga, giusto in tempo per accompagnare i fan all’imminente annuncio dell'apertura della nuova pellicola. Altre Videocassette VHS e Beta sono state poi pubblicate dalla Nippon Columbia nel 1983. Le successive uscite in home video seguono approssimativamente le edizioni già presentate sulla prima serie dai videodisc ai dvd.
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