Dedicato alla memoria di Yoshinobu Nishizaki


Co-Creatore e Mangaka: Leiji Matsumoto.












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Leiji Matsumoto o Matsumoto Reiji, è lo pseudonimo di Akira Matsumoto.
Nato a Kurume, 25 gennaio 1938, Matsumoto è un autore di fumetti e animatore giapponese molto conosciuto ed apprezzato in tutto il globo..
Akira Matsumoto, sviluppa precocemente l'interesse per il disegno e vince a soli 15 anni un concorso, grazie al quale pubblica il suo primo lavoro, nel 1954, Le avventure di un'ape, sulle pagine del magazine Manga Shonen, che riscuote un buon successo.
Inizia a lavorare su degli shōjo manga, pubblicati su riviste femminili, con i quali attira l'attenzione del grande pubblico. Passa in seguito a serie per ragazzi, specializzandosi in quelle di fantascienza che lo hanno reso celebre, caratterizzate dal suo tratto più attento alle suggestioni che al realismo. La sua prima opera di questo genere è del 1968, Sexaroid.
Sceglie per sé come pseudonimo il nome Reiji, i cui kanji sono 零 (Rei, 'zero', 'mezzanotte'), e 士 (-shi o -ji, 'gentiluomo'), normalmente utilizzato nei composti guerrieri come 武士 (bushi, 'guerriero'), 戦士 (senshi, 'soldato') e 騎士 (kishi, 'cavaliere'). Il significato accreditato di Reiji sarebbe, dunque, "Samurai di mezzanotte", oppure "Guerriero Zero". I kanji vengono però scorrettamente traslitterati in romaji come Leiji, anziché Reiji, per volontà dello stesso Matsumoto, per il quale la lettera L rimanda alla parola inglese "lion" (leone).
Tra i fumetti che realizzò prima di cimentarsi con le sue celebri serie fantascientifiche, vi fu la commedia Otoko Oidon ("Io sono un uomo", il cui protagonista - probabilmente caricatura dello stesso Matsumoto - era un maldestro giovane alle prese con gli esami di ammissione all'università) ed il western Gun Frontier, la cui eredità sarebbe stata raccolta dalla saga di Capitan Harlock, dove non mancano dei pianeti governati dalla legge della pistola.
Dopo Yamato, tra i suoi manga più famosi vanno ricordati Galaxy Express 999, Starzinger, Danguard A, Queen Emeraldas, La Regina dei Mille Anni e, soprattutto, Capitan Harlock, personaggio al quale ha dedicato ben quattro distinte serie, tra cui la penultima, un breve ciclo di OAV, concepita in chiave di rivisitazione fantascientifica della saga wagneriana dei Nibelunghi.
Tutte queste serie, che spesso si intrecciano tra di loro attraverso le tematiche, mescolando personaggi e avvenimenti ricorrenti, sono tutte state trasposte in fortunati anime, curati dallo stesso Matsumoto.
A partire dagli anni settanta, infatti, egli si dedica direttamente anche all'animazione, in particolare alla regia generale, dei lungometraggi cinematografici e dei serial televisivi.
Leiji Matsumoto è anche l'autore di Interstella 5555, un anime-musical con colonna sonora dei Daft Punk. Alcuni estratti del film sono stati proposti in senso autonomo come videoclip per i singoli che la band francese ha distribuito durante il lancio del proprio album.
Fra le sue collaborazioni con Nishizaki, di Matsumoto è stato anche il disegnatore della serie "Tyltyl, Mytyl e l'uccellino azzurro" (diretta da Hiroshi Sasagawa), tratta da un racconto dello scrittore e Premio Nobel belga Maurice Maeterlinck.

Matsumoto possiede una delle collezioni di fumetti più importanti al mondo, ed è anche autore di un saggio sulla storia dei manga.
Il governo giapponese ha annunciato la sua premiazione all' Ordine del Sole Nascente, cavalierato di IVa classe, nell'autunno del 2010.
Lo stile di Matsumoto rende inconfondibili e uniche le sue opere nel campo del fumetto mondiale.
I suoi manga, particolarmente quelli di fantascienza, si avvalgono di un tratto romantico-barocco.
I protagonisti hanno dei tratti ricorrenti: le figure, in particolar modo quelle femminili, sono slanciate e affusolate secondo un grado di delicatezza di rara bellezza che le rende al tempo stesso divine e tragicamente fragili.
Rinviando alla tradizione delle strisce umoristiche, gli altri personaggi sono generalmente tozzi e grotteschi, comici all'apparenza, tutti caratterizzati da mosse particolari del corpo e dello sguardo, e con una personalità in grado di rivelarsi d'improvviso.
I suoi universi risentono senz'altro dell'esperienza della seconda guerra mondiale: vi si trova il degrado morale e materiale di una società post-atomica. Oppure è uno stesso tipo di degrado, ma sentito e mostrato come ignobile perché perpetuato dalla volontà umana, un'accusa contro la Storia e contro una Civiltà che, omologando sé stessa, si è tolta la vita.
Le masse degli individui sono costrette a subire senza possibilità di riscatto in una società ultra post-industriale, altamente automatizzata, priva di cultura, incapace di produrre del nuovo, ma solo di perpetuare il medesimo.
Per questo i personaggi di Matsumoto sono degli anarchici o degli eroi, agiscono sul piano della Storia come i personaggi del western agivano sulla Frontiera. Combattono in piena coscienza e per libera scelta, soffrendo con la propria vita per affermare i propri sogni.
La fantascienza di Leiji Matsumoto crea una space-opera fortemente connotata da elementi stilistici originali, che nel disegno trovano una risoluzione semplice e immediata tra il taglio politico e morale del racconto e lo stato d'animo, pregnante e malinconico.
Tutto viene puntualmente immerso in un universo che il lettore/spettatore riconosce come analogo, condotto seppur con un'estrema libertà narrativa su queste due corde, alla maniera forte degli scrittori della space-opera letteraria.
I suoi lavori manifestano una rielaborazione autonoma e pienamente soggettiva di tutto il cinema classico, americano e non, in particolare del western, del quale, nel suo universo narrativo contano, in modo vario e specifico, sia le regole etiche di comportamento sia il background, in quanto orizzonte possibile degli eventi. Risultano essere fondamentali, nella creazione dell'immaginario matsumotiano, i film realizzati da Howard Hawks (naturalmente vedi anche il Patto delle cinque pistole, tra Harlock, Maetel, Emeraldas, Tochiro e...). Molto importanti a ben vedere sono pure state pellicole come Notre Dame del 1939, con Charles Laughton, e La morte corre sul fiume (Night of the Hunter), dello stesso Laughton.
È anche da rilevare come Matsumoto abbia sempre cercato di far agire i suoi eroi spaziali su di un background comune, come se tutti vivessero nello stesso universo, chiamato Leijiverse, similmente a come viene gestita la continuity dell'universo a fumetti della Marvel. Non sono mancati i refusi e le inesattezze, ma la sua scelta si è rivelata decisamente originale per l'epoca.

Grazie a Wikipedia e chi in essa ha contribuito alla stesura di questa biografia.








il manga di Yamato

Di tutti coloro che si spinsero al limite (e oltre) per ottenere che Yamato fosse fatto, era il suo direttore artistico, il mitico Leiji Matsumoto.
Per ottenere una comprensione di ciò che ha sofferto durante la produzione della prima serie TV, bisogna considerare questo: dopo aver trascorso un numero incalcolabile di ore ogni giorno per la progettazione e la supervisione e l'aspetto dell’ anime, (che avrebbe poi visto tornare sul suo stesso tavolo da disegno proprio ogni notte per rendere la stessa storia in forma di manga,) doveva lottare per tentare di consegnare gli episodi sia della serie tv,sia del manga in tempo prima della sua scadenza mensile per la rivista Adventure King.
Anche se era già un cavallo di battaglia altamente disciplinato, (nel senso che si era già abituato a sopportare le smanie e il lavoro massacrante imposte dalle case di produzione) Matsumoto ha ammesso di aver morso molto di più di quanto potesse in realtà masticare: "Ho perso un sacco di sonno e come risultato sono diventato emaciato. È stato un inferno fino a quando mi sono adattato al carico di lavoro
Dato che il manga è una pubblicazione mensile, e la serie TV invece correva avanti, ho avuto difficoltà a mettermi al passo con questa. Ho giurato che non avrei mai più operato di nuovo in simili condizioni! "

Sappiamo molto circa gli sforzi di Matsumoto per mantenere la coerenza del manga con quella della serie tv, che sorprendentemente, sono iniziate e finite quasi contemporaneamente, cioè vale a dire dall'inizio di ottobre del 1974 fino a fine marzo del 1975.
Quello che né Matsumoto, né nessun altro della produzione avrebbe potuto prevedere, era la decisione della rete Yomiuri di ridurre il numero degli episodi (da 39 a 26) a causa di bassi ascolti televisivi. Prima di questo sviluppo spiacevole, tutti gli ingaggiati avevano avuto più tempo per raccontare la loro storia, salvo ritrovarsi improvvisamente poi a dover restringere il lungo viaggio di andata verso Iscandar e raccontarne uno quasi inesistente di ritorno sulla Terra.

Una delle vittime a farne le spese di quella riduzione di episodi è stata la comparsa di Capitan Harlock. Matsumoto pensa:”Sebbene la storia di Harlock è stata tagliata in tutto dall'anime, si potrebbe ancora fargli giocare un ruolo nella versione manga” E’ evidente che l’Harlock presente in Yamato non ha alcun rapporto con quello di Space Pirate Harlock, che più tardi sarebbe diventato un manga di successo.
Matsumoto avrebbe voluto offrire qualcosa che non avrebbe mai potuto essere visto in TV, l'incontro con Harlock.
Il capitolo finale del manga Cosmoship Yamato è stato pubblicato il 1 aprile 1975, appena due giorni dopo la conclusione della serie TV. E 'stata una testimonianza delle competenze di Matsumoto come un narratore che poteva racchiudere quattro episodi inediti di materiale in sole 33 pagine.
La storia nella serie tv era andata nella direzione opposta da quella da lui sperata, e questo incontro (tra la Yamato e Harlock) avrebbe istituito un ruolo molto più grande per il pirata più tardi, facendo di lui un rivale per Dessler lasciandolo venire in soccorso della Yamato nel finale.
Invece, un solo faccia-a-faccia con il personaggio era tutto quello che Matsumoto aveva potuto gestire in proprio.

Durante il periodo del 25 anniversario di Yamato nel 1999, Leiji Matsumoto è tornato alla serie, dopo una pausa di circa 15 anni ha partecipare alla rinascita di nuovi prodotti. Primo fra questi è stata una linea di giochi per la Playstation Sony, partendo da uno storyboard basato sulla prima serie TV.
Di seguito la Playstation Sony ha realizzato per il suo marchio anche gli altri episodi della saga, anche se a onor del vero, le storie si discostano lievemente dalla versione cinematografica e televisiva.
Ma tra tante produzioni realizzate dal maestro, quanti di voi sapevano che Matsumoto aveva curato la messa in scena di un fotoromanzo dedicato alla prima serie?


Ecco cosa racconterà Matsumoto qualche anno più tardi riguardo al fotoromanzo “fantasma”
Intervistatore: Cosa puoi raccontarmi sul fotoromanzo di Yamato?
Matsumoto: E 'come ritrovare qualcosa di prezioso.
Intervistatore: Può dirmi qualcosa circa la sua situazione?
Matsumoto: Si è svolto come una parte complessiva dello sviluppo di Yamato insieme al manga e all’anime. Lo sviluppo di questo fotoromanzo si è svolto come un piccolo progetto laterale. Non ho mai pensato che ci sarebbe stato tempo sufficiente per entrambi, insieme mi avrebbero ucciso(ride)!
Intervistatore: Perché ha scelto questo stile narrativo?
Matsumoto: E 'stato per renderlo differente dalla versione manga, con il testo scritto dal Sig. Fujikawa.
Intervistatore: Conosceva il signor Fujikawa prima di allora?
Matsumoto: non lo avevo incontrato prima di Yamato, ma ho avuto l'onore di vedere il suo lavoro. Mi piaceva il suo modo di scrivere e raccontare.
Intervistatore: Quale è venuto prima, la scrittura o il disegno?
Matsumoto: Credo che sia stata la scrittura. Ha seguito gli script dell’anime.
Intervistatore: E la foto? Rispetto al manga, Kodai e gli altri sembrano ragazzini.
Matsumoto: ho ridotto di un po la loro età perché era destinato ai bambini. Ad essere onesti, alcuni dei disegni sono stati presi dai miei precedenti lavori. L'astronave da Iscandar veniva dalla serie Machiners [1969-70]. Ho pensato che fosse uno dei miei migliori idee, così le ho riutilizzate senza esitazione.




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