Yamato aveva detto addio al suo pubblico nel lontano 1983, quando il superproduttore aveva lanciato la sua astronave nell’ultima decisiva battaglia.
Di ciò che è accaduto negli anni che vanno da Final Yamato
alla successiva Rinascita abbiamo ampliamente parlato nei post relativi al
Preludio alla Rinascita del 2009. Ora vorrei ripercorrere con voi gli avvenimenti che hanno visto la nascita del remake della
storica serie del 1974.
Parliamo di Yamato 2199, di ciò che è accaduto dal suo concepimento, dalla sua prima proiezione nelle sale cinematografiche del Giappone fino alla conclusione in tv lo scorso settembre 2013.
Le fasi di preparazione di questo riavvio iniziano nel 2008,
ma è solamente nel 2011 che la stesura del progetto inizia, quando cioè tutte le
società coinvolte trovano l’accordo e viene a formarsi il cosiddetto “comitato
di produzione di Yamato 2199” . (Voyager Entertainment -Bandai- Xebec -
Production IG)
Raggiunto un compromesso sulle sponsorizzazioni, sulle relative quote d'investimento e assunto lo staff che avrebbe seguito la nuova serie, il colosso Bandai si incarica di distribuire le pellicole al
cinema, a curare le edizioni in home video e a distribuire i modelli legati
alla saga. Production IG (il coordinatore del comitato di produzione) stabilisce
gli script delle 26 puntate da realizzare e all’inizio del 2012 la Xebec inizia le fasi di
realizzazione dell’animazione.
Memore del successo di vendite di Gundam Unicorn, Bandai Visual propone di distribuire contemporaneamente i 7
capitoli della saga sia nelle sale cinematografiche (10) sia in Home Video in un
formato di quattro episodi per ognuno (escluso il primo capitolo formato da soli 2 episodi)..
Nel frattempo si studiano altre strategie che avrebbero
portato notevoli benefici al nuovo lavoro:
1 – In attesa di rilasciare il film nelle sale, Bandai Channel accende la curiosità dei fan e mostra
i primi 10 minuti del primo episodio.
2 – La sera antecedente la distribuzione del film al cinema,
il canale a pagamento Family Gekijou trasmette in anteprima il primo episodio
di Yamato 2199.
3 – Il 7 aprile viene messo in streaming (per i più
distratti che lo avevano perso in tv o che non erano abbonati al canale) tutto
il primo episodio; chi vuole vedere il secondo ha ancora 15 giorni di tempo per
andare al cinema e approfittare dell’occasione per acquistare il primo Blu-ray
in edizione speciale con extra esclusivi inclusi.
4 – la sera del 7 Aprile alle ore 17:00 su NicoNico è visibile,
solo da chi conosce il link, la nuova sigla di Yamato 2199 senza i crediti. Il
canale Youtube di questo blog è stato il primo in assoluto a presentare il video della sigla al
mondo occidentale.
5 – il 25 Maggio, l’uscita effettiva del Blu-ray nei negozi.
Questo “passaggio a più mani” viene considerato il modo
migliore per evitare alle aziende coinvolte il tracollo finanziario come accadeva una volta, un
valido metodo per tenere alta la qualità del lavoro e non rischiare di vedersi
troncare la serie a metà degli episodi come avvenne nel 1975.
Distribuendo la serie nei vari segmenti della sua storia si
assicura al prodotto una vita più longeva e un lavoro qualitativamente
superiore non condizionato dai tempi strettissimi di consegna imposti
dall'emittente, un fattore specifico degli anime televisivi giapponesi.
Le fasi più importanti sono state pianificate ma ancora
nulla, però, era stato deciso in merito alla trasmissione televisiva, ciò che
premeva allo staff del comitato era di donare al pubblico un lavoro
superlativo, di grande impatto visivo, degno di apparire nelle sale
cinematografiche del Paese.
L’impegno finanziario per portare a termine una serie di anime è notevole, a volte vicino a 1 miliardo di yen, quindi Bandai e il comitato di produzione sono decisi a fare le cose come si deve, quindi, un concetto che doveva essere chiaro a tutti, era che il nuovo Yamato doveva essere diverso dall'originale; non sarebbe stato solo un remake, ma una produzione al passo coi tempi, in linea con il pensiero della moderna società giapponese, realizzato con una grafica ultra moderna, con effetti speciali 3D spettacolari, una SF aggiornatissima e più coerente al passo con le ultime scoperte in campo astronomico.
L’impegno finanziario per portare a termine una serie di anime è notevole, a volte vicino a 1 miliardo di yen, quindi Bandai e il comitato di produzione sono decisi a fare le cose come si deve, quindi, un concetto che doveva essere chiaro a tutti, era che il nuovo Yamato doveva essere diverso dall'originale; non sarebbe stato solo un remake, ma una produzione al passo coi tempi, in linea con il pensiero della moderna società giapponese, realizzato con una grafica ultra moderna, con effetti speciali 3D spettacolari, una SF aggiornatissima e più coerente al passo con le ultime scoperte in campo astronomico.
Per assicurasi che le tematiche astronomiche fossero le più corrette possibili, nel 2008 il comitato di produzione di Yamato 2199 si avvale della preziosa collaborazione del professor Handa, grazie al suo impegno le tappe del viaggio vengono aggiornate e corrette: la distanza da Iscandar è aggiornata a 168.000
anni luce; vengono inseriti concetti come l’eliopausa, stelle come Gliese 581 e
la nebulosa Tarantola.
Il Professor Handa è ben noto tra i suoi contemporanei per
essere un amante di anime e per il comitato è dunque il consulente ideale, quello
che avrebbe donato volentieri la sua conoscenza in campo astronomico e le sue qualifiche di tecnico alla serie anime che aveva amato fin da giovane.
Per tutto il tempo di lavorazione della serie, Handa e il
comitato di produzione sono rimasti in stretta comunicazione via posta
elettronica, sia per l'invio di materiali, sia per chiarire eventuali dubbi e
preoccupazioni espresse dal personale in tema di problemi scientifici.
Questo perfetto connubio tra realtà e fiction aggiunto ad un avvincente dramma umano, avrebbe avvicinato alla saga anche gli spettatori più esigenti che avrebbero
visto in Yamato un prodotto fantastico, all'avanguardia con i tempi, in grado di amalgamare
temi come: avventura, combattimenti, fantascienza, problemi razziali,
romanticismo e un pizzico (forse troppo) di sensualità grazie alla
collocazione di nuovi elementi femminili in grado di appagare le fantasie più
disparate degli otaku.
Dopo un primo fugale annuncio rilasciato nel dicembre 2010,
il comitato di produzione decide di mantenere il massimo riservo sul riavvio
della storica saga, ma 7 mesi più tardi, tramite Makoto Kobayashi, i fan in attesa sanno
che la lavorazione della serie non è solo un miraggio, ma che si sta effettivamente
concretizzando, ma il mecha designer non può aggiungere altro.
Il silenzio informativo è revocato nel novembre 2011, quando
il regista Izubuchi annuncia ufficialmente ai media che la gloriosa Yamato era di
nuovo pronta a disincagliasi dal terreno e a partire per il pianeta Iscandar. Inizia
così una massiccia campagna d’informazione che vede coinvolti i giornali sportivi,
le riviste settimanali, quelle economiche e quelle specializzate sugli anime; l’obiettivo
è di coinvolgere tutti: sia i fan della vecchia guardia, sia quelli della nuova
generazione.
Il team di marketing non perde tempo, vuole impiegare al
meglio il suo investimento e a tal fine contatta e raggiunge di persona le redazioni dei giornali
interessati pubblicizzando al massimo l’evento.
Tutto si riavvia il 18 febbraio del 2012 quando in una
cerimonia ufficiale alla quale partecipano più di 1000 persone, Izubuchi,
Miyagawa, Yuuki, Sasaki e i doppiatori della saga, comunicano che il varo della
Yamato e il suo relativo viaggio verso Iscandar sono previsti per il 7 aprile.
Nelle successive settimane, la rivista “Megami” pubblica
sulle sue pagine un’ammiccante immagine della nuova Yuki Mori in bikini,
seguita nei mesi successivi da quella di Makoto Harada e di Yuria Misaki.
Nel mese di Marzo la rivista Newtype pubblica un’intervista
con il regista Izubuchi e successivamente, sempre sulle pagine della rivista
della Kadokawa, esce il primo capitolo del manga di Michio Murakawa.
La “febbre” per Yamato del nuovo millennio è cominciata.
È il teatro Shijuku Piccadilly il 7 aprile a dare il via alle prime
proiezioni, molti fan in attesa quella mattina affollano la hall del teatro. Almeno
la metà del pubblico presente in sala è quello della vecchia guardia, si tratta proprio di quello
dei quarantenni che nel 1974 aveva seguito la prima storica serie di
Yamato in tv.
Tra di loro a fare gli onori di casa ci sono il regista Izubuchi, (che presenzierà a tutte le
successive 6 proiezioni) e i doppiatori della serie: primo fra tutti Takayuki Sogou, la voce del capitano Okita.
Da quella data, ogni successiva proiezione avrebbe ospitato uno o più doppiatori, sia quelli
appartenenti al lato terrestre che a quello gamilonese.
La prima proiezione soddisfa le aspettative del comitato di
produzione ma non quanto gli autori si aspettano.
Le vendite del capitolo 1 in DVD e Blu-ray fanno
registrare comunque un discreto successo di vendite, nulla però se paragonato ad un
altro prodotto targato Bandai che in quei mesi frantuma ogni record di vendita:
Gundam Unicorn che vende 10 volte tanto.
Nella sua prima settimana di proiezione, il film di Yamato
2199 contenente i primi 2 episodi viene visto da 13.000 spettatori e incassa un
totale di 13,5 milioni di yen (circa 220 mila euro), mentre il totale dei supporti venduti è di circa 24.000 copie.
Il film si piazza al terzo posto nella classifica degli Home Video più distribuiti nella settimana dal 21 al 27 Maggio.
Il film si piazza al terzo posto nella classifica degli Home Video più distribuiti nella settimana dal 21 al 27 Maggio.
È un buon inizio, ma il tentativo del comitato di produzione è quello di
avvicinare alla Yamato anche la nuova generazione di probabili acquirenti, che come sperato, comincerà a riempire le poltrone delle sale solo con le proiezioni dei capitoli
successivi; un risultato che porterà beneficio anche alle vendite dei
successivi capitoli.
Alla fine di aprile, dopo aver verificato i risultati del
Capitolo 1, il produttore della MBS accetta di trasmettere sulla sua rete la
nuova serie di Yamato, ma il lancio in tv avrebbe atteso almeno fino alla fine del passaggio
al cinema di tutti (o quasi) i 7 capitoli della saga: data e ora di
trasmissione sono ancora da stabilire, ma il produttore della MBS propende per
le 17:00 un orario d’oro per i programmi Anime.
Ma c’è tempo per il suo passaggio sul canale della MBS. La
rete satellitare Tokyo MX, intanto, ne approfitta e in quei mesi manda in onda uno
special per ogni film uscito nelle sale.
Piccole ma Importanti Variazioni
Per la sigla iniziale si opta di ripristinare le immagini di quella storica del 74 apportando però alcune migliorie.
Per rappresentarla
al meglio, Izubuchi offre all’amico e storico fan della serie Hideaki Anno il compito si
disegnarla secondo il suo stile, un opportunità che il veterano della Gainax
non si lascia sfuggire.
Il tocco di Anno però non è evidente solo nella sigla, ma si riconosce anche
nell'impostazione della storia dell’ episodio n 14 e nei plug suit indossati
dai membri femminile dell’equipaggio simili a quelli di Evangelion, la
stessa Akira (Rei) Yamamoto ricorda anche nell'aspetto, l’eroina Rei Ayanami di
Evangelion.
Il comitato di produzione si prende l’incarico di
colmare le lacune presenti nella storia e di stravolgere ove si ritiene opportuno, alcuni degli avvenimenti
presenti nella serie originale del 74 (..ma che potevano benissimo rimanere..).
Per fare questo era necessario rinverdire un po’ tutta la
storia, nave compresa: la
Yamato assume così connotazioni leggermente differenti dalla
sua controparte della serie classica, non è più lo specchio di quella
ricostruita sulle rovine della precedente nave della seconda guerra mondiale,
ma è una nave totalmente nuova, dalle dimensioni considerevoli in grado di
ospitare 999 persone.
Il motore a onde moventi genera una sorta di “barriera” in
grado di proteggere (temporaneamente) la Yamato dagli assalti delle navi
avversarie.
Anche i mezzi esterni presentano delle variazioni: nota distintiva
è l’inserimento di 2 Fighter Space del tipo Cosmo Zero denominati Apha 1 e
Alpha 2, di 36 Cosmo Falcon, (il nuovo nome delle Tigri Nere), 2 aerei Spaziali
da Ricognizione e 2 Cosmo Gabbiano per il trasporto delle persone e in più un numero
non ben definito di mezzi da lavoro e di soccorso.
Aggiunti anche alcuni
optional a beneficio dell’equipaggio (..anche se questo ha fatto storcere il
naso ai fan storici..) si tratta di un cinema, di una stazione radio e di ampi bagni in comune
sotto le cupole di osservazione posti su entrambi i lati della nave.
Molti avvenimenti vengono accelerati e anticipati di qualche episodio come l'utilizzo del cannone a onde moventi e l'apparizione del continente galleggiante, presentati qui nell'episodio 3 anziché nel n 5 come nella precedente produzione. Inizialmente si considera l’ipotesi di sopprimere gli episodi del continente galleggiante e del mare di Plutone, ma Izubuchi è irremovibile:
senza questi due elementi, Yamato avrebbe perso al sua identità. E allora mi domando: perché
non lasciare anche l’anello degli asteroidi e le mine spaziali? Mah..
Gli autori vogliono creare il remake con un occhio di
riguardo all'intera saga, non solo ai fatti che riguardano la Serie 1, ma anche a quelli
presentati nelle successive produzioni: qui troviamo personaggi che, pur
presentandosi come veterani, di fatto compaiono solo più avanti come il
capitano Gideon (Ammiraglio Hijikata) originariamente apparso in Arrivederci
Yamato e nella successiva Serie 2, Houston (Yamazaki) apparso per la prima volta nel Nuovo Viaggio
e Hirata, l'addetto alle cucine che all'inizio della Serie III fa da mentore ad
Alex Stardust.
Aggiunti, come anticipato prima, molti nuovi personaggi
femminili, mentre Akira Yamamoto, storico pilota dei cosmo tiger della serie
classica è rivisto in questa versione come un pilota femminile originario
di Marte alla quale nel luglio dell’anno successivo verrà addirittura
dedicato un manga.
Altra difformità tra la Serie 1 e 2199 è evidente sin dall'inizio
dell’episodio 1: qui la razza umana ha già avuto una qualche forma di
comunicazione da Iscandar tramite Yurisha Iscandar, sorella di Starsha, (mai
apparsa nell’originale) la prima a giungere sulla Terra nel 2198, quindi, come
risultato, per gli abitanti della Terra non è una sorpresa l’arrivo di Sasha
nel sistema solare.
Vengono eliminati alcuni dei momenti storici del primo
viaggio come l’anello degli asteroidi, le mine spaziali, il balanodonte e
soppresse o alleggerite le condizioni psicologiche vissute dai membri
dell’equipaggio durante il viaggio come la crisi di nostalgia di Homer, l’astio di Susumu per il
capitano Okita e il senso di colpa di Sanada nei confronti di Kodai.
Inserito verso metà della serie il personaggio del capitano Frakken e dei suoi
sommergibili sub-spaziali presenti solo in due episodi della Serie III, ma molto
importanti negli avvenimenti della sceneggiatura originale soppressa nel 1980.
Rimpiazzata da una più breve e blanda battaglia, è quella avvenuta su Gamilas e che rappresentava la vera punta di forza della prima
edizione, mentre invece sono state rafforzate le fondamenta della società
gamilonese, presentata ora come un impero con un'identità propria, con uno
stile di vita e una forma di pensiero ber delineata. La popolazione gamilonese qui non è più solamente blu, ma è formata da varie razze e colori, l'impero è ora trasformato in una società multietnica abitante su vari pianeti del cosmo.
Lo stesso aspetto di Gamilas viene cambiato: per conferirgli
una nuova identità e liberarlo da quella sorta di landa vulcanica in cui era intrappolato nella prima versione e per renderlo più “abitabile” vengono
riutilizzati i progetti che lo stesso Izubuchi aveva disegnato nel 1980 per rappresentare Galman. Ora Gamilas e
Galman sono uniti da una più coerente rappresentazione.
Viene rielaborata la spinosa questione del ponte n 3 saltato
per aria in ben 2 occasioni nell'originale del ’74 e puntualmente ricostruito
senza nessuna logica. In questa occasione il ponte viene "salvato" dalla “barriera dimensionale”
che ne impedisce la distruzione.
Era stato bello allora vedere la chiglia inferiore della nave strappata a pezzi, tuttavia questa volta sarebbe stato impossibile salvare il ponte n 3 perché sarebbe stato imbarazzante giustificare la sua improbabile ricostruzione negli episodi successivi,
Era stato bello allora vedere la chiglia inferiore della nave strappata a pezzi, tuttavia questa volta sarebbe stato impossibile salvare il ponte n 3 perché sarebbe stato imbarazzante giustificare la sua improbabile ricostruzione negli episodi successivi,
Spostato anche il teatro della battaglia nella galassia
dell’arcobaleno contro Domel, che in questo remake si apre all'interno della
"Nebulosa Tarantola" un ambiente rappresentato come un mare di nubi
in tempesta denso di materia interstellare.
Declassato da ordigno di distruzione (concepito per essere
lanciato nella bocca di fuoco del cannone a onde moventi) a semplice strumento per perforare il sottosuolo di pianeti sfruttati dai gamilonesi, è il missile
perforante, utilizzato in battaglia solo come diversivo per il
rapimento di Yurisha.
Da qui in avanti le similitudini con l’originale si perdono
e la storia assume un’identità tutta nuova..
Esattamente un anno dopo la sua prima apparizione nei cinema
del Paese, Yamato 2199 viene trasmesso in tv il 7 aprile 2013 sul circuito TBS
alle ore 17.00 della domenica, sostituendo l’adattamento animato di Magi The
Labyrinth of Magic.
Le osservazioni dei dati di ascolto confermano che il primo
episodio ha conseguito un punteggio medio del 5,7% nella regione del Kanto e un
5,9% nella zona di Kansai di Osaka e un portavoce di MBS ha confermato che la
fascia più elevata degli spettatori sono stati quelli di età compresa tra 35-49
anni, seguiti dalla fascia dai 20-34 e dai bambini dai 4 ai 12 anni.
Nei successivi mesi, le proiezioni dei capitoli della saga
al cinema e le relative distribuzioni dei supporti video escono senza problemi
o interruzioni, e in attesa dell’uscita dell’ultimo capitolo, alcune sale
cinematografiche del Paese pensano bene di riproporre per alcuni giorni la
programmazione di tutti i capitoli dall’1 al 6.
Nella seconda metà di Agosto è confermato che Yamato 2199 è
stabile al terzo posto nella classifica dell'Home Video e che i supporti
distribuiti si aggirano attorno alle a 23.000 unità per ogni pellicola realizzata.
I rilevamenti effettuati nel primo fine settimana di apertura del secondo film mostrano un incremento di 2 milioni di yen rispetto agli incassi della prima “pellicola” del mese di Aprile, un evento che ha portato al titolo un profitto (in una settimana e in sole 10 sale) di 23 milioni di yen, circa 234.000 euro.
I rilevamenti effettuati nel primo fine settimana di apertura del secondo film mostrano un incremento di 2 milioni di yen rispetto agli incassi della prima “pellicola” del mese di Aprile, un evento che ha portato al titolo un profitto (in una settimana e in sole 10 sale) di 23 milioni di yen, circa 234.000 euro.
A luglio, la Voyager Enterteinment
proietta a scopo promozionale il primo episodio della nuova serie doppiato in
inglese, lo scopo è quello di trovare una o più emittenti interessate ad
acquistare e a trasmettere la nuova serie di Yamato nei loro palinsesti
televisivi.
La presentazione in lingua inglese del primo episodio si svolge
per prima qui da noi in Europa il 7 Luglio al Japan Expo di Parigi.
Il doppiaggio e l’adattamento in lingua inglese dell’episodio 1 distribuito alle varie fiere del fumetto in queste località, è pressappoco identico all'originale giapponese con poche modifiche.
Per mantenere la coerenza con la prima storica saga (o per non offendere la sensibilità delle nazioni asiatiche che hanno partecipato alla seconda guerra mondiale) possiamo dire che il nome dell’astronave è stato mantenuto in Argo, mentre i nomi occidentali dell’adattamento in lingua inglese sono stati sostituiti da quelli originali, quindi troviamo: Kodai Susumu e Juzoh Okita.
Per mantenere la coerenza con la prima storica saga (o per non offendere la sensibilità delle nazioni asiatiche che hanno partecipato alla seconda guerra mondiale) possiamo dire che il nome dell’astronave è stato mantenuto in Argo, mentre i nomi occidentali dell’adattamento in lingua inglese sono stati sostituiti da quelli originali, quindi troviamo: Kodai Susumu e Juzoh Okita.
Lo stesso episodio di presentazione doppiato in inglese è
stato presentato anche all'Anime Expo di Los Angeles e nelle settimane
successive a San Paolo in Brasile e ancora a San Diego.
I risultati degli incassi quindi, fanno notare un crescente interesse del pubblico verso la serie e le iniziali 10 sale che avevano proiettato il primo film, alla fine salgono a 16, complice anche l’interesse di chi sta seguendo la serie in televisione, che vinto (forse) dalla curiosità, non è mancato all'appuntamento per conoscere da subito gli ultimi avvenimenti della saga.
Ma c’è un però!
Verso la metà di Agosto, il sito giapponese Yamato Crew inizia a rilasciare qualche notizia sul capitolo 7.
Le prime notizie diffuse in
rete non sono rassicuranti, la produzione comunica che la realizzazione dell’ultimo film sarebbe stata accorciata di alcuni minuti: precisamente
l’episodio 25, non ancora completato, sarebbe stato proiettato incompiuto.
Piuttosto che inserire delle sequenze di animazione realizzate frettolosamente
e di un livello inferiore di quello del resto della serie, si decide che è
meglio proiettarlo incompiuto; le sequenze non ancora completate sarebbero poi
state inserite nell'edizione in home video del 25 ottobre.
Questo intoppo non ha fatto altro che scatenare un effetto
domino su quelli che erano le future pianificazioni inerenti le uscite in home
video.
1) Il giorno della prima del film, né i membri del fanclub
Yamato Crew Premium, che avevano partecipato alla cosiddetta Notte Premium, né
gli altri che avrebbero assistito alla proiezione nei giorni successivi,
avrebbero potuto portarsi a casa il Blu-ray distribuito in anteprima
all'uscita dei cinema.
Agli spettatori era stata comunque promessa una
spedizione direttamente a casa per il 10 di ottobre del Blu-ray, completo
delle sequenze mancanti, comprensivo degli special propri dell’edizione
in anteprima.
2) L’edizione standard annunciata inizialmente per il 25 settembre è
stata poi, per ovvi motivi, posticipata al 25 ottobre, quando la serie in tv
sarebbe finita da almeno un mese.
La proiezione della pellicola si svolge così come annunciato
e dopo aver affrontato le truppe di Dessler su Gamilas e sbaragliato alcune
delle astronavi inviate contro di lei, la Yamato riesce finalmente a raggiungere Iscandar e
a farsi consegnare il "Cosmo Riverse System" dalla regina Starsha.
La serie termina con la Yamato che torna sulla Terra (passando proprio sopra
l'Italia) che diventa di nuovo "blu" come un tempo, segno che la
missione è riuscita e che l'umanità può tornare a vivere.
Il pubblico è entusiasta e commosso dal finale tanto che
alla fine dell’ultima puntata trasmessa in tv, appare una scritta che
annuncia: "il viaggio della Yamato continuerà con un nuovo film nel 2014!”
Le cose sembrano procedere per il meglio.
Restiamo in attesa.
scusa tu che sei informatissimo sai se di Uchuu Senkan Yamato 2199 uscira anche il rifacimento dell'impero della cometa?
RispondiEliminanon voglio che muoia deslock è uno dei miei personaggi preferiti il supersfigatone che bracolla ma non molla