Dedicato alla memoria di Yoshinobu Nishizaki


Yamato La Rinascita. La Trama del Film







Titolo originale Uchū Senkan Yamato: Fukkatsuhen
 StudioYamato/Enagio
1ª proiezione 12 dicembre 2009
Durata 135 minuti 






Siamo nell'anno 2220. Sono passati 17 anni da quando la Corazzata Spaziale Yamato è affondata nel mare di Acquarius. Kodai Susumu e Yuki Mori hanno avuto una bimba (oggi adolescente) a cui è stato dato il nome di Miyuki. Shiro Sanada è diventato il nuovo comandante della difesa terreste sostituendo l'anziano Generale Todo. Il dottor Sado e Analyzer ora sono volontari in una clinica per animali in una zona dell'Africa chiamata Field Park con la giovane Miyuki innamorata della natura. Di Ayhara, Nambu, Ota, Yamazaki, Kato e degli altri Guerrieri delle Stelle non sappiamo nulla, l'unica cosa di cui siamo certi è che il sistema solare è nuovamente in pericolo: un gigantesco buco nero proveniente dall'immenso spazio, viaggia in direzione della Terra.
In un sistma stellare a circa 20.000 anni luce dalla nostra galassia, la prima flotta dell’esodo inviata dalla Federazione Terrestre è in viaggio verso Amal, alla testa dell’armata navale vi è la super nave ammiraglia Blue Noah, ai versanti centinaia di incrociatori predisposti per la scorta armata e al centro decine di gigantesche astronavi da carico che trasportano il primo convoglio di emigrazione verso Amal.
Durante il tragitto, il capitano della Blue Noah riceve una segnalazione di emergenza: navi aliene non identificate sono in arrivo dritto di prua: 900 a una prima stima. Attaccano senza preavviso; la Blue Noah è la prima a rispondere al fuoco, molte navi della flotta sconosciuta sono distrutte, ma altre continuano ad arrivare, il conflitto è impari, e presto le astronavi da battaglia terrestri sono sconfitte, chi ha la peggio però sono i vascelli dell’emigrazione, che disarmati, sono letteralmente invasi dalle navi rosso incandescente del nemico che sono in grado di immergersi direttamente nei loro scafi e da li esplodere dall'interno. (un po’ come i missili ad attività iper radioattiva)


Il capitano Yuki Kodai, (il primo capitano donna della flotta terrestre e protagonita della serie classica) comandante di una Super Andromeda in grave difficoltà, ordina di eseguire il warp, ma il ponte prende un colpo diretto e il suo cappello rimasto a terra, è l’unica traccia che resta di lei. Non è chiaro se il suo corpo si sia smaterializzato penetrando così in un’altra dimensione o se invece è rimasto semplicemente carbonizzato.
La sequenza del film si sposta in un bacino di approvvigionamento posto in orbita su di un pianeta remoto. In quel momento il barbuto capitano della navetta da trasporto denominata Yuki, riceve insieme al carico anche una lettera. L’uomo rientra nella sua cabina, sulla libreria dell’abitacolo si trova una sua foto con la moglie e la figlia in tempi più felici.

Nel ritratto il comandante ha una mano appoggiata sulla spalla della ragazza, (a dimostrazione forse che qualcosa ora è cambiato). La lettera è di sua moglie, la donna gli scrive rassicurandolo, che, anche se guidare una nave da carico può non sembrare così importante come comandare la Yamato, resta tuttavia un compito dignitoso. Sì, il capitano trentottenne con la barba nera è Susumu Kodai (Derek Wildstar). Non è chiaro per quale ragione egli sia al comando di una semplice nave da trasporto e non su una nave da battaglia o altro.
Un segnale di allarme distoglie Kodai dai suoi pensieri richiamandolo sul ponte, è appena arrivato un segnale di soccorso dalla flotta di emigrazione. Ripreso il comando, Kodai dirige la navetta verso la fonte del segnale di SOS. Insieme con lui, sulla Yuki, vi sono il vice-capitano Kosaku Omura e il tuttofare Yoichi Sakurai. La nave entra in curvatura rimaterializzandosi vicino ai rottami della Blue Noah.
La Yuki attracca in prossimità dell’ammiraglia. Kodai e i suoi salgono a bordo in cerca di superstiti e trovano Satoru Kamijo, addetto alle armi sulla Blue Noah e unico sopravvissuto alla strage. Kodai e il suo equipaggio prestandogli i primi soccorsi ascoltano la sua storia, quando in quel momento il settore subisce un secondo attacco. Ora è la Yuki il bersaglio del nemico, ma la piccola nave non è in grado di difendersi. Kodai assume il comando della malconcia Blue Noah con Sakurai e Omura.
Anche se ferito a un braccio, Kamijo occupa il suo posto alla posizione delle armi. Il giovane vorrebbe fare immediatamente fuoco su di loro, ma è Kodai a trattenerlo, la Blue Noah ha l’energia sufficiente per sparare un solo colpo, quindi la cautela è d’obbligo. Al momento più opportuno, con una brillante strategia e una tempistica precisa, Kodai salva la situazione. Kamijo ora riconosce nell’uomo davanti a se il leggendario capitano della Yamato.
Al quartier generale della Federazione Terrestre intanto è presentata una relazione sul massiccio attacco perpetrato ai danni della prima flotta di emigrazione. Jirou Shima (fratello di Daisuke Shima [Mark Venture]) insieme a Sanada, (Sandor) ora comandante della Flotta di difesa Terrestre, discutono della questione. Kodai, Sakurai, Omura e Kamijo intanto con la Yuki sono in rotta verso la Terra. Avvicinandosi al pianeta, la navetta da trasporto passa accanto ad una distesa di ghiaccio brillante: quello che vedono è ciiò che resta del mare lasciato dal passaggio di Acquarius. Sepolta nelle viscere del ghiaccio vi sono i ricordi di una vita ormai lontana.

Rasatosi finalmente la barba, Kodai s’incontra con Sanada, da quell’incontro apprendiamo come il buco nero avvistato all'inizio del film era già stato rilevato alcuni anni prima e di come l’umanità nel frattempo avesse stipulato un accordo con la civiltà del pianeta Amal, un sistema planetario nella costellazione del Sagittario, sito a 27.000 anni luce dalla Terra.
Ad Amal i terrestri avevano chiesto asilo per sfuggire alla condanna che presto si sarebbe abbattuta sul sistema solare. I loro abitanti avevano accettato di accogliere i profughi terrestri a patto però che questi venissero in pace e non a prendere possesso del pianeta. La Federazione terrestre organizza quindi una prima flotta di 300 milioni di emigranti; centinaia di astronavi da trasporto in quel periodo sono state costruite per far fronte all’imminente evacuazione della Terra. I vascelli distrutti dal nemico misterioso erano per l’appunto quelli della prima flotta di evacuazione. Quella sera Susumu chiuso nel suo dolore ritorna a casa e guardando dal terrazzo verso il cielo notturno (probabilmente verso il mare di Acquarius) sente arrivare a casa Miyuki. Padre e figlia non si vedono da tre lunghi anni.
La distanza tra loro è resa immediatamente evidente dall'espressione fredda e rigida che la ragazza mostra verso il padre. Lei sa di sua madre. Ci si aspetta uno sguardo colmo di tristezza o un pianto liberatorio tra le braccia del padre ma nulla da lei, e lui non insiste. Miyuki e Kodai parlano del loro reciproco dolore come se fossero due estranei e non come padre e figlia. In quel momento il capitano della Yuki è richiamato al quartier generale. Miyuki non ne è sorpresa o turbata, sa che lei e suo padre viaggiano su due binari diametralmente opposti, nella vita come nel lavoro. Brutte notizie arrivano al quartier generale, anche la seconda flotta di emigrazione è stata attaccata, travolta e distrutta da tre tipologie differenti di astronavi con altrettante diverse combinazioni di colori: rosso, verde e blu.
Nell’attacco alla prima flotta non vi erano traccie di una simile classificazione di colori, il che significa che la Terra è osteggiata da almeno quattro nuovi nemici. A Sanada ora spetta il compito di elaborare efficaci contromisure per debellare quest’altra minaccia, per lui è imperativo realizzare la terza flotta di emigrazione se si vuole preservare il genere umano dall’estinzione. Sanada e Jirou chiedono a Kodai di assumere il comando della terza flotta. Questa crisi richiede un leader con esperienza.
Al capitano spetterebbe quindi un compito immane: scortare i convogli della terza flotta e contemporaneamente sbaragliare il nemico misterioso che tenta di frenare l’esodo. Senza esitare Kodai accetta la promozione, e sorpreso, apprende da Sanada che il nome della sua nuova astronave è Yamato. Ebbene sì, la Yamato è stata ricostruita e lo sta aspettando.

Insieme allo stesso Sanada, Kodai sbarca al molo di Acquarius in una navetta di piccole dimensioni. Lì, in quel freddo pezzo di ghiaccio che trattiene i ricordi, è ormeggiata la Yamato. E’ la prima volta che lui la rivede dopo 17 anni. Il capitano guarda la gigantesca nave che in bacino di carenaggio attende di essere risvegliata, lui la onora richiamando la classica posa di saluto dei Guerrieri delle Stelle, poi da solo sale sul ponte di comando. L'effigie del capitano Okita (Avatar) è stata riposta nella sua vecchia posizione.
Kodai osserva che il ponte è stato ristrutturato, ma il layout di base è rimasto sempre lo stesso. Sedutosi per la prima volta sulla poltrona del capitano fa il voto solenne di non abbandonare la speranza per la vita di sua moglie, non crede che lei sia morta, lo spazio è vasto, e lui sarebbe pronto a scendere fino in fondo all’Inferno per ritrovarla, ma ora un compito ben più gravoso deve avere la precedenza sui sentimenti personali: a lui spetta il compito di salvare innanzitutto la razza umana.
Inizia così prima della partenza, un’ispezione completa della “nuova” nave a cominciare dalla sala macchine dove Kodai è accusato di tradimento dal turbolento pilota di astrocaccia: Jun Kobayashi, che impugnando una chiave a tubo lo accusa di essere una spia. Chi lo mette a tacere è il nuovo ingegnere, Tasuke Tokugawa, figlio di Hikozaemon Tokugawa il primo ingegnere capo della nave, ora meno imbranato e certamente più maturo. Tokugawa ha sostituito Yamazaki come ufficiale responsabile della sala macchine. Kodai è entusiasta di rivederlo dopo tanto tempo.
MentreTasuke mostra orgoglioso il nuovo motore al capitano, Kodai fa anche la conoscenza dei due gemelli So e Sho, gli assistenti dell'ingenere. Nel giro d'ispezione, Tokugawa mostra al capitano una cosa incredibile; un revolver gigantesco a sei cilindri, questa è la nuova versione del cannone ad onde moventi; ed ecco la vera innovazione apportata alla struttura dell’astronave: la Yamato è in grado di sparare dalla bocca del cannone ad onde moventi sei colpi a ripetizione esattamente come un comune revolver, ma non è tutto, condensando tutta la potenza dell’astronave, è possibile convogliare l’energia di sei colpi in uno solo: uno solo moltiplicato per 6.

Kodai si dirige verso la parte inferiore dell’astronave raggiungendo una nuova sezione: il centro di navigazione. Esso è stato collocato nel ponte numero tre, che ora ha la corazzza di colore blu per via del suo ruolo di maggior rilievo, tale struttura ha bisogno dello stesso rivestimento protettivo dello scafo superiore. Anche Sakurai è lì e il capitano incontra anche la bella Maho Orihara, il genio responsabile del “supercervello” della Yamato.
L'equipaggio si riunisce sul primo ponte. Kamijo è stato assegnato alla posizione di combattimento, a lui spetta il compito di usare il cannone ad onde moventi, che nella nuova versione, ha il grilletto che fuoriesce dal pannello della postazione.
La terza flotta di emigrazione è pronta a lasciare la Terra, mentre le forze di difesa terrestre inviano dalla base lunare nuove astronavi predisposte alla difesa. Come per il convoglio precedente, anche questo è una mescolanza di navi da guerra e convogli di emigranti.

Sul ponte principale della Yamato, Maho è pronta per discendere dalla sua postazione sino al terzo ponte. L’ambiente ultrasofisticato è interamente composto di donne (vestite come la vecchia uniforme dorata di Yuki, mentre Maho ha il tipo bianco visto in Battaglia Finale) ed è in sostanza una sfera gigante che visualizza i dati olografici, è dotato di un immenso pannello video su cui sono visibili mappe stellari e immagini tridimensionali a lungo raggio dello spazio profondo. Gli ultimi controlli prima del decollo sono eseguiti, dal radar alle batterie, al motore, tutto è scrupolosamente verificato e testato. La Yamato è pronta a rivedere l’universo dopo 17 anni d’inattività. L’enorme sollevatore in cui è riposta la nave inizia la sua salita verso la superficie di quello che anni prima era stato il mare galleggiante di Acquarius.
I motori ausiliari e poi quello principale sono accesi e Kodai pronuncia quelle parole che non ha più detto da 17 anni (e che forse non vedeva l’ora di dire..), “Yamato, Decollo!" La nuova versione rock della sigla esplode prepotente sullo schermo, mentre la Yamato liberata per sempre dal suo ipogeo ghiacciato, decolla impetuosa per raggiungere il terzo contingente di emigrazione. Dal quartier generale, Sanada saluta il lancio della Yamato e delle navi da carico e sorride. Ora le cose stanno per cambiare. Mancano meno di 90 giorni all’arrivo buco nero.
La scena si sposta ora nella sala riunioni della Yamato, dove Sakurai espone la missione. Le frecce sullo schermo indicano il percorso della flotta e quello del buco nero in arrivo nel sistema solare. La nave sta uscendo dal centro della galassia per dirigersi verso un'altra parte, verso il sistema stellare di Amal a 27.000 anni luce dalla Terra.

La scena del film si sposta fino al lato opposto della Galassia. In una fortezza spaziale dalle dimensioni colossali è tenuto un raduno con gli esponenti di una misteriosa confederazione di pianeti: il SUS. Ci sono dieci sedie intorno a un tavolo, tutti occupati da esseri umani o simili. Solo cinque di queste nazioni prendono parte al meeting: Amal, Etos, Fridei, Beldel e il SUS rappresentato nella persona del crudele Governatore generale Metsler, una figura imponente alta più di 4 metri. Metsler mostra alcuni filmati (accuratamente manipolati) della battaglia tra la flotta di difesa terrestre che scortava il primo esodo e quella del SUS, le immagini contraffatte fanno apparire i terrestri come un branco di animali senza scrupoli che si accaniscono spietatamente contro le navi del SUS. A detta di Metsler, i terrestri non hanno onore e uccidono senza preavviso: una minaccia questa da eliminare immediatamente. Il piano di Metsler sembra ovvio, il SUS non vuole che i terrestri se insedino nel sistema di Amal. Il consiglio presta ascolto a Metsler, e al generale Gorui della flotta Etos è trasmesso l’ordine di intercettare e distruggere la flotta terrestre prima che entri nello spazio gestito dalla confederazione. Anche se scettico e insospettito, Gorui accetta la missione.
Ritorniamo alla Yamato. La flotta è in prossimità di un buco nero di nome BH-199. Maho lancia alcune sonde per analizzare la sua struttura e il flusso di dati permette di visualizzare ciò cui si stanno preparando a eseguire i terrestri. Quanto sta per avvenire ha dell’incredibile: tutta la flotta si è disposta al margine del BH199, per ottenere quello che nel campo scientifico viene comunemente denominato: fionda gravitazionale.


Fionda gravitazionale è il nome solitamente utilizzato per descrivere l’utilizzo della forza di gravità di un pianeta o di buco nero necessario per alterare il percorso e la velocità delle fortezze spaziali. Il modo più semplice per far viaggiare una nave spaziale da un pianeta ad un altro è quello di lanciarla (come se fosse un sasso messo dentro l’elastico di una fionda) nel momento adeguato sfruttando la gravità del BH-199. Per ottenere l'effetto fionda, il veicolo spaziale deve effettuare un ravvicinato fly-by del margine del buco nero che conferisce una velocità di 29.000km/s a tutte le fortezze ad esso accostate, una spinta a dir poco inimmaginabile.

Utilizzando i motori vicino al pericentro dell'orbita, le fortezze raggiungeranno la massima velocità penetrando in warp, quella della gravità del buco nero farà il resto.




Questo permetterà alle navi dell’emigrazione di spostarsi nello spazio molto più avanti di quanto non avrebbero fatto con le proprie forze (chi è stato attento alla Serie III, ricorderà che l’autonomia delle astronavi da carico è inferiore ai 15.000 anni luce, ora questo limite grazie a questa nuova metodologia (non dimostrata è stato superato). La flotta del Generale Gorui sopraggiunta nel frattempo nelle vicinanze del BH199 guarda la prima ondata di navi dell’emigrazione superare con successo la tempesta del buco nero, allora decide di avvicinarsi per intercettarle, mentre Kodai vede sopraggiungere tre flotte istoriate da altrettanti colori. Le navi appartenenti a Gorui sono blu, quelle di Beldel sono verdi, le navi di Fridei sono rosse. In quest’attacco non sono presenti quelle appartenenti al SUS che attaccarono la prima flotta, ma il loro ritorno è assicurato.

La Yamato è la prima ad aprire il fuoco mentre dall’hangar sono lanciati i nuovi Cosmo Pulsar. Il nemico scatena sulla Yamato e sulla flotta di difesa tutto il suo arsenale di armi ottenendo in cambio lo stesso favore. Quando una pioggia incredibile di missili sta per colpirla, la Yamato lancia una nuova arma dalla prua: missili che creano un’enorme barriera di energia che blocca tempestivamente qualsiasi arma convenzionale.

Gorui guarda con interesse lo svolgersi della battaglia e la sua attenzione è tutta concentrata sulla Yamato. Da lontano però, il Generale di Etos, è tenuto d’occhio da Barlsman, comandante in capo del SUS. Barlsman sa che Gorui non sta facendo sul serio con la flotta terrestre ed è sospettoso.
Sul ponte di comando, Kamijo insiste affinché sia usato il cannone ad onde moventi per mettere fine alla battaglia, ma Kodai lo mette a tacere con uno sberlone; in primo luogo, solo il capitano può autorizzare l’ordine per l’uso del cannone, e in secondo luogo, usare il cannone ad onde sottrarrebbe troppa energia all’astronave il che diminuirebbe la sua potenzialità di offensiva e di manovra. Osservando la battaglia, Gorui si rende conto che forse le navi della Terra non sono quelle macchine sanguinarie descritte da Metsler durante il consiglio interplanetario, a convincerlo è la Yamato stessa. che si pone deliberatamente in pericolo facendo da scudo ad una nave dell’emigrazione bersagliata dai missili.
Gorui non ha dubbi: questo non è il comportamento da assassini.
Barlsman contatta Gorui ordinandogli di unirsi al massacro. Gorui risponde con sicurezza che il senso dell’onore di Etos gli proibisce di attaccare persone innocenti. Sogghignando Barlsman ricorda a Gorui che il SUS potrebbe facilmente spazzare via tutto il suo pianeta. Gorui sorride a sua volta, ora comprende finalmente la verità, questa minaccia non avrebbe potuto essere una prova più evidente del complotto ordito ai danni di Amal e della Terra, convintosi, Gorui ordina il cessate il fuoco e mentre i Cosmo Pulsar tornano sulla Yamato, il generale di Ethos apre le comunicazioni con Kodai. Gli spiega che la delegazione di Etos era stata ingannata dal SUS (la prima volta Kodai sente parlare di loro) quindi alle navi della Terra sarà ora permesso di andare in pace verso Amal.

Arrivata finalmente su Amal, la Yamato ammara nel mare in prossimità della capitale, dove è acclamata dalla gente della Terra giunta prima di lei. Kodai incontra un ufficiale della difesa terrestre ed è scortato al relitto di una Super Andromeda, la nave comandata da Yuki. La nave è in gravissime condizioni, ma della donna non vi è traccia; di lei è ritrovato solo il suo cappello di capitano.

Maho, Sakurai e Kamijo intanto guardano lo splendido tramonto di Amal, ma tutto quello che possono fare è piangere la perdita del proprio mondo. Kodai fa rapporto del suo arrivo a Sanada. Anche il dottor Sado e Analyzer in Africa apprendono la buona notizia e la riferiscono a Miyuki, ma lei è indifferente a tutte le questioni che coinvolgono il padre e Sado non riesce a convincerla che Kodai ama qualcosa di più della sua preziosa Yamato.
A colloquio con la regina Iriya, il capitano la informa della sua conversazione con Gorui e su ciò che veramente si propone di realizzare il SUS. Amal aspira segretamente all'indipendenza dall’alleanza interplanetaria di cui fa parte, perchè segretamente sottomessa al SUS. Amal ha generosamente aperto le sue porte ai rifugiati della Terra, ma questo suo altruistico gesto ha portato inevitabilmente un ceppo enorme sulla sua politica. Turbato da questa notizia, Kodai si congeda venendo poco dopo tenuto sotto tiro dal Generale Pascal, fedele della regina. Pascal dice a Kodai che la presenza della Yamato su Amal rappresenta una minaccia per la pace e gli intima quindi di andarsene.

Proprio in quel preciso momento, la città è scossa da esplosioni. Il SUS ha scoperto le proprie carte e ha dato inizio a un pesante bombardamento sulla capitale.
Tornato a bordo, l’equipaggio chiede a Kodai di autorizzare un contrattacco, ma il capitano spiega che qualsiasi azione di ritorsione violerebbe il loro trattato con Amal.
L’attacco alla capitale è condotto da Metsler in persona dalla sua enorme nave ammiraglia. Il suo piano è di attaccare pesantemente Amal fino a quando la regina non respingerà i profughi della Terra. Ma il suo vile gesto non è tollerato dal Generale Gorui che giunto su Amal chiede di sapere perché il SUS sta attaccando dei civili innocenti.
Metsler ordina a Gorui di fare marcia indietro, ma il generale risponde che la sua coscienza glielo impedisce. L’intero equipaggio è d'accordo con lui che la morte è meglio del disonore, quindi sferra un attacco suicida alla nave di Metsler. Kodai ha assistito a tutta la battaglia, e guardando la cupola della città in fiamme in quel momento si chiede: "Che cosa farebbe Yuki?" Susumu ode dentro il suo cuore la voce della moglie che gli da l’unico consiglio possibile. Il capitano della Yamato chiama la regina e le riferisce la sua intenzione di vendicarsi. In pagamento per aver violato il trattato, Kodai accetta di fare della Yamato e del suo equipaggio gli esuli da Amal.

La nave lascerà il pianeta per non farvi più ritorno. In sostanza: anche se l’esodo totale della Terra andasse a buon fine, alla Yamato non sarebbe più permesso atterrare sul pianeta. Violando gli accordi, la corazzata apre il fuoco contro le forze d’invasione del SUS decollando subito dopo. Tra le lacrime, la regina Iriya ringrazia il capitano Kodai e la Yamato per questo sacrificio coraggioso.
Barlsman è infuriato e da ordine di attaccare immediatamente la Yamato. La flotta della Terra si stringe intorno alla sua ammiraglia, che in questa lotta è supportata anche dalle navi del generale Pascal che si dispongono a sostegno della battaglia contro Barlsman e Metsler. Con la flotta di Etos sconfitta restano da affrontare quella di Beldel, quella di Fridei e la gigantesca fortezza spaziale del SUS.
La roccaforte spaziale è di dimensioni spaventose, fatta a forma di piramide rovesciata è circondata da quella che appare come acqua, ma che in realtà è qualcosa d'altro. Situate intorno a questa fortezza vi sono molte colonne verticali che fuoriescono dalla struttura principale. La Yamato non attende di scoprire cosa esse siano e lancia la sua squadriglia di Cosmo Pulsar all'attacco: un'altra folle battaglia spaziale comincia. Dopo aver distrutto molte delle navi del SUS, il motore ad onde moventi inizia a perdere potenza. So, Sho e Tokugawa corrono in sala di controllo cercando di risolvere il problema fino a quando il motore non si ravviva.
Poi finalmente si intuisce ciò che sono in realtà quelle enormi colonne galleggianti: si tratta di giganteschi cannoni a fascio di neutroni, che ruotando su se stessi puntano le loro estremità in direzione della battaglia. Barlsman ordina di aprire il fuoco.
Pascal dispone le sue navi in modo da fare scudo alla Yamato, ma la sua flotta è distrutta insieme a molte delle navi alleate del SUS coinvolte nell’esplosione. La Yamato esce dalla traiettoria, ma tutte le rimanenti navi della Terra vengono spazzate via. Kodai ordina di far fuoco con tutte le armi disponibili, senza effetto però, poiché i colpi sono assorbiti dallo scudo.
Maho individua rapidamente il generatore di scudi, ma non c'è alcun modo per arrivare ad esso. Omura fa un passo in avanti e si offre volontario per avvicinarsi e attaccare il generatore dello scudo con lo Shinano. Lo Shinano non è stato ancora testato, ma Omura è disposto a pilotarlo comunque. Kodai accetta la sua offerta e lo Shinano decolla. Dalla parte inferiore della Yamato sono aperti due portelloni da cui esce una nave più piccola; lo Shinano appunto, pieno fino all'orlo di missili ad energia ad onde moventi (dello stesso tipo usato in “Yamato Per Sempre” contro Gorba).
I cannoni del SUS bersagliano lo Shinano colpendolo ripetutamente. Omura è ferito, ma continua la sua avanzata. Il lancio dei missili però non può ancora raggiungere l'obiettivo.
Una sola possibilità resta ad Omura: sacrificarsi sbattendo contro il generatore che origina lo scudo. Metsler e Barlsman non si aspettavano questo e ora sono vulnerabili, ed è il momento di approfittarne. Per infliggere il colpo di grazia alla fortezza del SUS saranno sparati 6 colpi consecutivi con il nuovo cannone ad onde moventi. Sei colonne di energia azzurra si sprigionano dalla bocca da fuoco dell’astronave che colpiscono in pieno la fortezza dalla forma di piramide invertita. Barlsman è stato ucciso nella fortezza, il suo corpo inizia a brillare poco prima della fine, mentre la fortezza affonda in quella strana fascia acquosa in cui sembra galleggiare.
La minaccia è scampata e l’equipaggio si riunisce tutto intorno a Kamijo per congratularsi con lui per la sua azione. Ma il pericolo non è finito. Maho rileva la presenza di un altro nuovo nemico. La fortezza SUS nascondeva dentro di se una nave enorme che ora lancia il suo tremendo attacco. Ma questa nuova versione della fortezza dell’Impero della Cometa è terribilmente più pericolosa di quella di Zodar, perché è in grado di scomparire nel sub spazio e riemergere improvvisamente in un punto qualsiasi della zona circostante e scatenare un violento attacco senza essere rilevata.
La massa d’acqua visibile ai lati della fortezza altro non era che la spaccatura tra le due dimensioni.
Anche se cerca di allontanarsi dal fuoco della fortezza, la Yamato è pesantemente danneggiata e la sua fine è solo questione di tempo. Seduto al suo posto però Kodai osserva in lontananza la presenza di una stella nana. Il capitano della Yamato dà ordine di dirigere diritto su di lei. Utilizzando il bagliore della stella come mimetizzazione temporanea, Kodai ordina che il cannone ad onde moventi sia acceso di nuovo. Come l’astronave di Metsler si avvicina, la Yamato spara direttamente verso la stella. Questa si espande scagliando via tutte le navi rimaste del SUS abbattendo la fortezza di Metsler, poi, altrettanto improvvisamente, la stella collassa in un altro buco nero!
La Yamato si allontana dalla zona del risucchio ed è libera. Negli istanti che precedono la morte, Metsler rivela il suo vero volto. Il suo corpo si illumina come accaduto a Barlsman, il suo aspetto ora appare come quello di un demone. La sua essenza galleggia minacciosa sulle teste dei membri del ponte iniziando a parlare con loro. Metsler spiega che è venuto in questa galassia da un'altra dimensione e che, anche se Kodai ha sconfitto il SUS, presto saranno inviati altri come lui da qualcuno molto più potente. Poco dopo Metsler scompare nel buco nero ponendo termine a questa spaventosa battaglia.
La Terra intanto è avvolta da nubi minacciose: tuoni, fulmini e pioggia ovunque. L’arrivo del Buco Nero è imminente, ha già divorato Plutone.

Uscita dalla curvatura la Yamato si ritrova presso il temutissimo Black Hole, che giunto nel sistema solare avanza prepotente contro la Terra. Maho fa una rapida analisi: il diametro della bocca del buco nero è il doppio di quello di Giove, quindi tutti i pianeti del sistema solare saranno divorati.
A Field Park in Africa, sotto una pioggia torrenziale, una navetta è pronta ad evacuare gli abitanti del parco compreso il personale medico. Miyuki implora Sado e Analyzer di salire a bordo, ma sia il dottore che il robot non si muovono: appartengono alla Terra e rimarranno con lei fino alla fine.
Prima di lasciarla andare, il dottor Sado ribadisce ancora una volta a Miyuki che il suo giudizio verso il padre è sbagliato, e che presto o tardi capirà che è l’amore per il genere umano a spingere Kodai lontano dall’affetto dei cari. La giovane rifiuta di andarsene senza di loro, allora Analyzer la solleva caricandola di peso a bordo della navetta.
Il CBH (il buco nero) ha appena oltrepassato Saturno strappando i suoi anelli. Il tempo sta per scadere.
La Yamato intanto ha raggiunto la Terra, il capitano prega tutti i membri della Federazione terreste di salire a bordo finché sono ancora in tempo.
In Africa intanto, un fulmine colpisce la navetta su cui viaggia Miyuki, che in fiamme precipita al suolo.


Sanada e Jirou Shima sono gli ultimi della base che devono salire a bordo. Sanada però non sta andando. Jirou lo comunica a Kodai che non ne è sorpreso. Ma oltre al gruppo delle forze di difesa, manca ancora quello del Field Park. Kodai decide di riprendersi la sua famiglia e decollando con il nuovo Cosmo Zero, in breve tempo trova la navetta schiantata e Miyuki. Lui le mostra il cappello a brandelli di sua madre. Per quel che lo riguarda la missione è compiuta, lui ha fatto quello che ha potuto per il genere umano, ora possono finalmente cercare Yuki insieme come padre e figlia. Miyuki guarda in profondità gli occhi di suo padre e solo allora comprende le parole che il dottore ha cercato di dirle per tutto il tempo.
Sanada si trova sotto la pioggia battente sulla collina degli eroi salutando la statua del capitano Okita, il comandante della flotta di difesa terrestre alza lo sguardo e vede la Yamato alzarsi in volo oltre le nubi e sorride, forse per l'ultima volta. Sado, Analyzer e Mi-kun condividono i ricordi di tutta una vita mentre aspettano la fine.
Mentre Kodai considera la perdita del pianeta per il quale aveva tanto lottato, sul ponte della Yamato riappare l’immagine di Metsler. Miyuki ascolta come tutti gli tutti gli altri. Metsler comunica che la dimensione dal quale proviene il suo popolo è in avanzato stato di entropia. Tutto ciò che cade in un buco nero viene trasformata in energia e quindi utilizzabile, allora chiede a Kodai se lui crede davvero che un buco nero di origine naturale sia in grado di dirigere con tanta precisione verso la Terra.
Metsler svanisce e a Kodai viene un'idea: se il buco nero è in realtà artificiale, è certamente dotato di un sistema di controllo e di una centrale di energia. Ordinando a tutti di tornare ai propri posti chiede a Maho di svolgere un’analisi completa del buco nero che è ormai in vista della Terra.
Maho individua una particolarità sconosciuta al centro del fenomeno, ed è chiaro che non si tratta di un evento naturale. Il capitano dà ordine di dirigere la prua dell’astronave dritta nella gola del buco nero e contemporaneamente dispone la rimozione dei blocchi sul cannone ad onde moventi per sparare con tutta l’energia a disposizione.
Kodai è informato che quando Sanada lo ha progettato, ha incluso una funzione di sicurezza per impedire a tutte e sei le cartucce di sparare contemporaneamente. Se il congegno è rimosso, la pistola sarà sei volte più potente, ciò però potrebbe distruggere l'intera nave, ma l’opportunità di salvare la Terra è molto più importante che salvare se stessi. Addentratasi all’interno del CBH, che tutti sperano sia artificiale, la Yamato è violentemente scossa dai detriti e dalla forza di trazione dalle gigantesche pareti del buco nero, il terzo ponte è il primo a farne le spese rimanendo pesantemente danneggiato; la sua armatura è strappata, esponendo Maho e il suo equipaggio ad un serio pericolo di morte, ma la ragazza insiste affinché la nave prosegua comunque verso il bersaglio.

Kodai assume la postazione del cannone a onde moventi e si prepara a premere il grilletto. Questo è il colpo più potente mai sparato dall’astronave.
L'impatto è vilonentissimo, ma fortunatamente il congegno, o qualunque cosa fosse quello posizionato al centro del buco nero, è distrutto e implode. Il pericolo è finito. L’equipaggio può ora allentare la tensione e festeggiare. Nel terzo ponte Maho e le e altre ragazze sono accasciate sulle loro console esposte al vuoto della corazza. Sul volto di Maho si vedono ancora Saturno, Giove, Marte e, infine, la Terra, pronta ad accogliere nuovamente a casa i suoi abitanti. Come l’astronave riprende la direzione verso la Terra, appare sullo schermo un titolo di coda inaspettato: Corazzata Spaziale Yamato capitolo della Rinascita: Fine della parte 1.
Tuttavia vi sono alcune domande che attendono una risposta. Chi dall'altra dimensione può aver ideato e inviato nel nostro universo un Buco Nero artificiale? E Yuki è davvero morta o attende in qualche parte della galassia il momento di poter riabbracciare i propri cari? e la Yamato, dovrà forse affrontare un viaggio nell' l'altra dimensione per trarre in salvo la nostra eroina? Attendiamo con ansia il capitolo 2

Nota. Questa sintesi dovrebbe rendere evidente quale dei due finali ha ottenuto il voto più altro dai fans alle proiezioni dell’anteprima. Nel finale alternativo il tentativo di distruggere il centro del buco nero, semplicemente non ha funzionato e la Terra è stata inghiottita.


Di seguito il video promozionale del film  presentato durante il Tokyo International film festival nel Maggio 2009.





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