Dedicato alla memoria di Yoshinobu Nishizaki


Verso La Serie III. Parte 2













Continua dal post precedente
La decisione dell'emittente di ridurre drasticamente a metà il numero degli episodi, stravolge completamente i piani dello staff, che partito con il proposito di base di sviluppare gli eventi della storia in un numero di episodi praticamente doppio, si trova ora costretta a rivedere in modo massiccio molte delle idee di SF, a tagliare molta della sceneggiatura appena pianificata e molti dei nuovi personaggi appena ideati come Ryoichi Asabuki, ex compagno di liceo di Yuki o la giovane Fuzino Shizuka ipotetica assistente di Sandor, un donna dalla personalità forte ma piuttosto distaccata, che difficilmente sarebbe riuscita a stringere amicizia con la fidanzata del capitano e con le altre donne presenti a bordo della nave.


Altra new entry sarebbe stata Miyako Kyotsuka (una nuova infermiera) altro personaggio alla fine rimosso e sostituito da un’altra infermiera dal ruolo marginale apparsa solamente negli episodi 2 e 5 e 9 e sparita assieme agli altri membri femminili dell'equipaggio in seguito alla riduzione della sceneggiatura. 
Eliminati anche i vichinghi spaziali che avrebbero aiutato la Yamato nei momenti di difficoltà (..si ritorna alle idee stravaganti di Matsumoto..) e il concorso di Miss Yamato, una specie di nuova edizione in chiave Yamato di Miss Macross, giudicata, forse, troppo banale e fuori luogo se raffrontata alla gravità della missione in cui era impegnata l’astronave.
Se per il capitano Dan Hammer (Dan Rogers nell’edizione italiana) rifocillarsi con una semplice bistecca contornata da insalata e patate era da considerarsi un banchetto inappropriato considerando le condizioni tristi in cui versava la Terra, immaginiamoci la sua reazione alla notizia di un concorso di bellezza a bordo! Impensabile e del tutto fuori luogo. (..per la cronaca e per i curiosi che volessero sapere come sarebbe finita la gara, riveliamo che questa sarebbe stato vinta da Yuki..(ovviamente),. seconda: Miyako Kyotsuka e terza Tomoko Yagami, la Tania Van Ghilgud dell’edizione italiana di Star Blazers 2a serie).
Il comandante Dan Hammer divenne un'altra vittima delle forbici della rete televisiva, infatti, il capitano dell’astronave-osservatorio sarebbe tornato più tardi con un ruolo significativo da svolgere, invece, la produzione fu costretta a dargli una morte improvvisa al termine dell’episodio 10: (l’astroflotta di Dagon al contrattacco).

Tomoko Yagami (Tania Van Ghilgud) e Yuki
nell'episodio 9 della Serie III
Anche il destino di Tomoko (Tanya) e di Sandor sarebbe andato diversamente se la Yomiuri non avesse imposto pesanti tagli agli storyboard originali.
La riduzione del copione avviene infatti intorno all’episodio 9, quando la Yamato distrugge la base di Dagon sul satellite 1 di Barnard.
Inizialmente non ci si aspettava un’uscita di scena così repentina dei nuovi arrivati, ma al termine dell’episodio 10, Wildstar-Kodai decide improvvisamente che le cose stanno diventando troppo pericolose per mantenere un equipaggio femminile a bordo, quindi rimanda tutte le donne, compresa Tomoko sulla Terra.
Nella trama originale, Tomoko, in attesa di un bimbo dal marito appena deceduto su Barnard, sarebbe rimasta a bordo della Yamato per tutta la durata del viaggio sviluppando nel frattempo anche una storia d'amore con Sanada (Sandor) cui avrebbe concesso la paternità di suo figlio alla fine della serie.
Da questo episodio in avanti, altre ed importanti parti della sceneggiatura saranno totalmente eliminate e riscritte.

Anche l’amicizia tra Wildstar e Desslok ad un certo punto era destinata ad incrinarsi dopo l'arrivo della Yamato su Galman, il loro rapporto avrebbe imboccato una via del tutto diversa da quella inserita nella serie. Tali recenti rapporti di amicizia nati in seguito all’alleanza nella guerra contro Gorba nel Nuovo Viaggio, dovevano, se non frantumarsi completamente, subire una sorta di arresto momentaneo: dissapori originati dalla ineguale visione dalla guerra nel cosmo e dal voltafaccia dello stesso Dessler, deciso a usare qualunque mezzo pur di soggiogare Luda.
Possiamo dire che se Kodai e Dessler sono rimasti amici nella versione televisiva è solo per via dei tagli imposti dalla Yomiuri, i nuovi contrasti tra il leader di Galman e il comandante della Yamato, avrebbero richiesto un numero eccessivo di episodi per essere estesi appieno, così come per quelli nati tra Domon e Ageha, coinvolti loro malgrado in un triangolo amoroso per via di Luda.
Tra i concetti SF a cui si è rinunciati è l’impiego da parte di Galman di armi biologiche tra cui amebe o edere elettromagnetiche, piante o animali dall'aspetto dapprima innocuo, che una volta portate a bordo avrebbero soggiogato l’equipaggio. 
Un’altra arma biologica cancellata era 'Nuruba M4'  un'ameba spaziale, una creatura unicellulare in grado di mutare la propria forma e di assumere quella di qualsiasi membro dell’equipaggio, la Yamato infatti avrebbe portato a bordo la creatura durante un’operazione di soccorso ad una nave naufragata nello spazio.          
nota.Il concetto di Ameba non era nuovo nell'universo di Matsumoto, infatti, un essere vivente simile a questo è presente nell’episodio n 11 di Galaxy Express 999 "Nuruba, il pianeta senza forma"「不定形惑星ヌルーバ」- futeikei wakusei nuruba", dove 2 creature simili a quella apparsa in Yamato, tentano di assumere le forme dei corpi di Metel e di Tetsuro per abbandonare sul treno galattico il loro pianeta.

Bestie dall'aspetto inizialmente innocuo e poi tristemente pericoloso, sono un'emergenza che Wildstar e i suoi non hanno mai affrontato nella serie televisiva come invece accaduto ad Harlock nella serie del 1978, ma che erano previsti nella sceneggiatura iniziale: una di queste, una bestia selvatica mutaforma, introdotta clandestinamente a bordo della Yamato senza il consenso di Wildstar, avrebbe scatenato il panico a bordo minando la sicurezza e l'integrità stessa del motore a onde moventi, principale fonte di nutrimento per la creatura aliena.
Ciò che inadeguato e quindi cambiato lo notiamo subito dall'episodio n 3, dove nella sceneggiatura iniziale non sarebbe stata Todo Akiko (Selena) ad incontrare Ayhara (Homer) all’aeroporto dell’isola della croce del sud, ma la stessa Yuki Mori a trovare l’uccellino morto sul bordo del marciapiede e mentre la protagonista di Yamato cerca un luogo dove seppellire la povera bestiola, è raggiunta da Ryoichi Asabuki, un suo ex compagno di liceo.
E’ in seguito a questo incontro con il giovane, che il rapporto tra Wildstar-Kodai e Nova-Yuki inizia a disgregarsi, la carriera e le responsabilità della nuova promozione a capitano della Yamato, portano Kodai ad allontanarsi gradualmente dall’amata che accusa il fidanzato di essere troppo insensibile ed egoista. L’idea fu poi scartata, ma venne comunque mantenuta parte di essa spostandola sulla nuova storia d’amore che sarebbe nata tra l’addetto alle comunicazioni della Yamato e il nuovo personaggio di Akiko appositamente inserito nella nuova serie.









I Nuovi Mecha della Serie III









La struttura della Yamato e le sue armi sono rimaste pressapoco invariate rispetto al film precedente.
Tutte le grandiose novità da poco applicate all'astronave, tutte sfoggiate in Yamato Per Sempre sono magnificamente mostrate anche in tutti i 25 episodi della Serie III, unica nota distintiva (non marginale) è l’inserimento in questa produzione di un nuovo aereo destinato all'attività di superficie sui pianeti.
Il Cosmo Delta, assoluta novità per ciò che è inerente ai mezzi esterni. Il suo nome esatto è Cosmo Hound o per dirla in italiano: “il Cosmo Segugio”.
Si, potrebbe far sorridere, ma il muso dell’aereo ricorda molto quello di un cane che fiuta qualcosa di interessante, e in questo caso, ciò che è interessa all’equipaggio è che il “Segugio” fiuti le possibili affinità tra il suolo di un pianeta che si intende esplorare con quello terreste.
Ora approfondiamo la conoscenza di questo aereo partendo dalla sua ubicazione all'interno della nave: Collocare il Cosmo Delta all’interno della Yamato è stato un problema sin dall’inizio. Dove posizionare un aereo dalle dimensioni doppie di un normale Cosmo Tiger?
Impiantarlo all’interno del boccaporto inferiore della nave avrebbe implicato una sostanziale modifica della stiva; dall'ampliamento dell’hangar, a quello del portello di decollo fino ad una drastica riduzione del numero dei Cosmo Tiger.
Si sceglie quindi di prendere una strada diversa e collocarlo sul lato destro della nave in prossimità della parte posteriore della Yamato aprendo un nuovo portellone.

Nishizaki vede molto potenziale in questo nuovo aereo, il superproduttore immagina di renderlo simile a una sorta di caccia bombardiere B29 spaziale. Grazie alla sua stazza di 30 metri, il Cosmo Delta doveva apparire come una unità autonoma ben strutturata, che oltre ad essere dotato di due pezzi da artiglieria, uno a prua sotto la cabina di pilotaggio e una torretta nella parte superiore, doveva essere  in grado di ospitare un deposito per il carico delle attrezzature elettroniche necessarie per i rilevamenti planetari.

Parlando sempre di nuove strumentazioni, dall’episodio 15, sulla Yamato verrà installato un sonar sub spaziale, uno strumento in grado di rilevare qualsiasi oggetto metallico che si muova all’interno del sub spazio.
                                                                                                                 
nota. Il Subspazio è parte integrante del continuum spazio-tempo due realtà che confluiscono vicendevolmente in questo universo ma che non possono condividere la medesima materia.
Ciò che si trova nel subspazio può emergere nello spazio normale, così come ciò che si trova nello spazio normale può immettersi nel subspazio, ma nessuna delle due realtà può coesistere contemporaneamente.
Tutto ciò che si trova nel subspazio, pur essendo contemporaneo, non è visibile né rilevabile per chi sia locato nello spazio normale.
Il sonar sub-spaziale (foto a lato) realizzato da Sanada nell'episodio 15, è in grado di rompere il continuum spaziale e di “leggere” ciò che si muove all'interno del subspazio e fornire quindi l’esatta posizione di tutto ciò che si muove al suo interno, nemici compresi.








Izubuchi e il Pianeta Galman







Il Cosmo Delta è un parto della bravura di Yutaka Izubuchi, che allora, appena ventenne, mise tutto il suo impegno nel tentativo di migliorare la serie che lo aveva ispirato ad entrare nel mondo degli Anime.
Sarà proprio il futuro regista di Yamato 2199 a creare il “segugio” della Yamato e a progettare la nuova architettura del pianeta Galman, delle città e gli interni del palazzo di Dessler. Fu lo stesso Nishizaki a chiedere a Izubuchi di riprogettare l’architettura del pianeta centrale prendendo come modello, non quello originale di Gamilas, troppo buio, spettrale e non del tutto strutturato, ma quello della Terra. 

Il risultato ottenuto da Izubuchi, grazie anche alle idee di Matsumoto, è stato quello di conferire ai paesaggi urbani di Galman un aspetto più moderno, ordinato e scientifico rispetto al Gamilas originale.
In poco meno di due mesi dall’inizio della trasmissione in tv della Serie III, Izubuchi aveva già progetto tutta la parte gamilonese incluse quelle dell’astronave a disco di Dagon, ripresa da quella di Lysis della Serie 1 e la corazzata terrestre Arizona.
Tutti i mecha di Galman erano inizialmente di competenza del veterano Katsumi Itabashi, ma Izubuchi lavorando velocemente era riuscito in brevissimo tempo a guadagnarsi un ampio spazio nella produzione.
Nishizaki lo vorrà ancora con lui 3 anni dopo per lavorare su Yamato Battaglia Finale e nel 2009 per Yamato la Rinascita, incarico che però rifiuterà.
Ma rinnovare del mecha design della serie non significava solo riguardare le attrezzature della Yamato, ma dare una rinfrescata anche alle vecchie navi gamilonesi (modelli ormai obsoleti) rendendole più accattivanti e moderne.
Ci pensa il veterano Katsumi Itabashi a rinnovare la flotta di Desslok donando alla linea delle astronavi, una sensazione meccanica forte, non più tondeggiante come le precedenti, ma più aerodinamica.
La Serie III vede anche il ritorno del veterano Kazuhiko Udagawa che donerà agli episodi 5 (s.o.s astronave Leggenda) 10 (l’astroflotta di Dagon al contrattacco) 11 (la morte di Dagon) 15 (l’Argo prigioniero) 20 (la Nuova Terra) 23 (In difesa di Luda) e 24 (Sherpard) un caracter design assolutamente perfetto impreziosendo così anche il lavoro di Itabashi.
Kazuhiko Udagawa aveva già lavorato sulla Serie 2, su Yamato Per Sempre e nel successivo film Battaglia Finale.




Conclusioni....





Forse era stato scelto il momento sbagliato per trasmettere la nuova serie, e se ci si riflette un po’ sopra, ci si accorgerà che è stato un po’ incauta la decisione di trasmettere la nuova produzione quando nel palinsesto autunnale dell’emittente erano già stati inseriti altri 3 titoli di tutto rispetto come la nuova serie di Astroboy, Super Robot 28 e la Serie 2 di Rocky Joe
Ci si sarebbe dovuti aspettare una simile dispersione degli ascoltatori, anche se questo non basta a giustificare la dipartita dei fedelissimi di Yamato che solo un anno prima avevano stracciato tutti gli indici di ascolti portando la Serie 2 e il Nuovo Viaggio nell'olimpo dei migliori risultati auditel..

Per la neonata West Cape di Nishizaki e le sue affiliate è un duro colpo da assorbire, pezzi massicci della storia venivano asportati nell’arco di pochi giorni danneggiando il valore delle licenze e una conseguente perdita di entrate di sponsorizzazione. 
Questo aveva distrutto la Serie III molto più in profondità di quanto chi legge potrebbe mai immaginare.







Serie III. Tra Realtà e Fiction









Scoprire i pianeti fuori dal nostro sistema solare non è un’impresa semplice. Per farlo, le strumentazioni di una sonda misurano le variazioni nell’intensità luminosa delle stelle, oscillazioni che sono dovute al passaggio dei pianeti che orbitano loro intorno.
Dopo tre passaggi davanti alla stella che si sta osservando, i ricercatori mettono insieme i segnali rilevati e stabiliscono l’esistenza o meno di un pianeta non ancora scoperto.
Nel 1980, la ricerca di un pianeta simile alla Terra con le tecnologia di quell’epoca era un po come la ricerca santo Graal, anche l’esplorazione del Sole era agli albori. I primi satelliti progettati per osservare il Sole furono i Pioneer 5, 6, 7, 8 e 9 della NASA, lanciati tra il 1959 e il 1968.
Da allora, molte sonde sono state inviate con lo scopo di conoscere meglio la nostra Stella, il suo campo magnetico e la sua fusione nucleare interna.          
Nel 1973 l’Apollo Telescope Mount, effettuò le prime osservazioni della zona di transizione solare e delle emissioni ultraviolette da parte della corona solare; vennero osservate anche le prime espulsioni di massa e i buchi della corona solare.
Oggi sappiamo molto di più della fusione nucleare del Sole, sappiamo che essa e' autoregolata in modo tale che l'emissione di energia sia stabile nel tempo e che tra altri 5 miliardi di anni la fusione cesserà ed esso comincerà a trasformarsi, diventando più freddo e meno luminoso, i suoi strati esterni si espanderanno inghiottendo i pianeti più vicini, tra cui la Terra, dopodiché finirà la sua vita come nana bianca, diventerà cioè una stella molto calda e densa ma poco luminosa, e si spegnerà lentamente.
Destino del tutto opposto invece nella fiction di Yamato III, dove l’aumento della fusione nucleare del Sole, invece di calare, aumenta a dismisura sino a rischiare di farlo esplodere trasformandolo quindi in una supernova: esattamente l’opposto di una stella nana.


Questi non sono 20e e 20f, ma per una incredibile coincidenza
sono i pianeti Amare e il suo gemello, due pianeti del tutto simili
alla Terra apparsi in "Yamato La Rinascita" come probabili
nuove patrie per l’umanità. Realtà e fantasia che s’incontrano!
Questa notizia invece è del 22 Dicembre. La sonda spaziale della Nasa, Kepler, ha individuato 20e e 20f: i due più piccoli esopianeti mai scoperti finora.  È la prima volta che la sonda, lanciata nello spazio nel 2009 per trovare un pianeta simile alla Terra e soprattutto abitabile, ne individua alcuni delle dimensioni “giuste”. Il diametro dei due pianeti è infatti rispettivamente 0,87 volte e 1,03 volte quello del nostro.
Come spiegano gli autori della scoperta, annunciata online sul sito di Nature, questi due nuovi arrivati rappresentano la seconda metà della formula del pianeta perfetto. La massa stimata di 20e e 20f  è rispettivamente 1,67 volte – molto simile a quella di Venere – e 3,04 volte quella della Terra. Perfette per immaginare un pianeta roccioso, dal cuore di ferro e dal mantello di silicio. Proprio come il nostro.
A rendere i pianetini completamente inadatti alla vita, però, sono le altissime temperature, dovute al fatto che i due orbitano troppo vicini alla loro stella.
Per la precisione, 20e si trova a una distanza che è il 5 per cento di quella tra la Terra e il Sole, il suo anno dura 6 giorni e la temperatura arriva a sfiorare i 766°C.
Meno caldo, ma comunque troppo per ospitare la vita, è 20f: 431°C e appena 19,6 giorni per compiere un’orbita completa intorno a Kepler 20.
Nel frattempo però i ricercatori sono a lavoro per stabilire definitivamente che si tratti sul serio di due pianeti. Averne la certezza non è facile: a oggi la sonda ha individuato oltre 2300 pianeti, ma solo 29 sono stati confermati tali, anche se gli astronomi sospettano che lo siano anche il 90 per cento degli altri.
Kepler individua i pianeti tramite l’ombra che proiettano sulla loro stella quando vi transitano davanti. Tuttavia anche le altre stelle e altri corpi celesti oscurano momentaneamente Kepler 20.
Per distinguere i pianeti, allora, gli scienziati usano altri telescopi per verificare che la stella subisca uno strattone dovuto alla gravità dei pianeti. Peccato che 20e e 20f siano troppo piccoli e troppo vicini a pianeti molto più grandi perché si possa distinguere l’influenza della loro gravità.









Il Roman Album di Yamato III.







Il Roman Album della Serie III della Tokuma Shoten, è stato pubblicato nel giugno del 1981.
Anche questo come il n 36 consacrato a Yamato Per Sempre è di 122 pagine, ne segue in pratica la struttura di base, anche qui incomincia da pagina 1 e si prosegue fino a pagina 42 con le figurazioni delle sequenze della serie, stampata su carta liscia e patinata.
Da pagina 43 a pagina 56 la carta usata per stampare i fotogrammi che riproducono nel dettaglio le inquadrature degli episodi (specificatamente indirizzate per mostrare al meglio la struttura, le armi, le astronavi di Galman e la loro attrezzatura) è piuttosto ruvida e non raffinata.
Dalla 64 sino alla 108, ci attende una sequela di schizzi e mecha design molto dettagliata dei personaggi (che hanno il loro nome scritto anche in inglese), l’area è rispettivamente divisa e catalogata secondo il contenuto.
Le pagine dalla 109 alla 122 sono dedicate alle interviste ai doppiatori e allo staff (Matsumoto compreso). Chi ama dilettarsi con gli strumenti musicali, troverà particolarmente stimolante l’inserimento degli spartiti musicali delle due sigle. L’onnipresente commento (con foto ) di Nishizaki, conclude il volume.





 


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