Parte 2
nota. Le immagini di questo articolo sono estrapolate dal mio Laser Disc di Yamato Per Sempre edizione 1993.
Ora tutti i presenti in sala e i membri dell’equipaggio
conosceranno le migliorie apportate all'astronave. Sanada comunica orgoglioso
che ora è possibile eseguire finalmente dei warp continui perché il motore ad
onde moventi adesso è stato potenziato con un nuovo e più potente sistema di
accumulatori dell’energia e il radar è stato sostituito da un modello più
potente in grado di sondare lo spazio in ogni direzione.
Dopo un primo rapidissimo warp-test, che lascia stupiti i
membri della flotta nera, la
Yamato dirige a tutta velocità in direzione del pianeta
nemico sfuggendo a un primo attacco dei cannoni dell’Impero.
Dopo aver testato
i nuovi cannoni su un avamposto mobile della Nebulosa Nera sito nelle sue
vicinanze, l'astronave si appresta ora ad entrare in una nebulosa sconosciuta.
Senza alcuno strumento di navigazione stellare funzionante, la Yamato si trova in balia di
vortici di gas, polveri e masse asteroidali d’importanti dimensioni che urtano
più volte contro lo scafo facendo temere il peggio.
Poco tempo dopo è avvistata
la flotta dell’Impero, e per sfuggire agli inseguitori, l’astronave si eclissa
dietro una nube più densa riuscendo infine a rispondere di sorpresa con le
batterie principali.
Agli assalitori non resta quindi soluzione che la fuga. Yamanami ordina di seguire il nemico sperando che questo lo conduca verso l'uscita della nebulosa, ma i Guerrieri delle Stelle hanno un’amara sorpresa, ad attenderla è sopraggiuntala
Flotta Nera che da inizio a un nuovo attacco, non resta che approfittare di una propizia
fascia asteroidale nella quale ripararsi.
Agli assalitori non resta quindi soluzione che la fuga. Yamanami ordina di seguire il nemico sperando che questo lo conduca verso l'uscita della nebulosa, ma i Guerrieri delle Stelle hanno un’amara sorpresa, ad attenderla è sopraggiunta
Ma quello che l’equipaggio credeva essere un varco di
salvezza, non era altro che una via obbligata imposta dal nemico.
Ad attenderla all’uscita della fascia asteroidale, vi sono sette enormi fortezze delle stesse fattezze e dimensioni di Gorba, l’immensa nave che solo un anno prima avevano affrontato su Iscandar.
Ad attenderla all’uscita della fascia asteroidale, vi sono sette enormi fortezze delle stesse fattezze e dimensioni di Gorba, l’immensa nave che solo un anno prima avevano affrontato su Iscandar.
Sembra la fine, l’astronave è circondata da queste
immense roccaforti spaziali.
Per fronteggiare la situazione Sanada suggerisce l'uso di
nuovi proiettili, contenenti le cartucce energetiche del cannone ad onde
moventi.
1) Nel doppiaggio italiano il nuovo sistema di energia di
caricamento dei cannoni e dei missili che la Yamato impiega nel combattimento con le 7
fortezze di Gorba è curiosamente ridenominato in “energia radar”.
Da dove gli adattatori italiani abbiano tirato fuori questo nome rimane un mistero.
Da dove gli adattatori italiani abbiano tirato fuori questo nome rimane un mistero.
Sia l’energia del
motore che quella utilizzata per il funzionamento delle batterie dell’astronave
nell’originale giapponese è, e resterà sempre fino alla fine “l’energia a onde
moventi”.
Nonostante le mie ricerche in rete, la provenienza di questa “energia
radar” resta ancora ignota.
2) Per enfatizzare maggiormente la potenza di questi nuovi
missili che funzionano a energia a onde moventi, la produzione allora
stabilì che tutti gli artiglieri predisposti alle batterie indossassero un
nuovo tipo di tuta protettiva.
Tutto doveva essere sovradimensionato in questa
pellicola: dallo spettacolare arrivo della bomba sulla Terra, alle nuove armi a
disposizione della Yamato, alla maestosa bellezza della galassia bianca, ai magnifici pezzi di Miyagawa, al messaggio di amore universale tanto voluto da Nishizaki.
Il superproduttore ci teneva a fare bella figura con il suo pubblico e con gli amici della Toei.
Il superproduttore ci teneva a fare bella figura con il suo pubblico e con gli amici della Toei.
Purtroppo per lui non sempre le buone intenzioni e la buona volontà danno risultati felici. Spesso si cade anche
nel grottesco (come nel caso appunto delle tute protettive, che coprono tutto
tranne la parte più importante: il volto).
I missili ad energia a onde moventi sortiscono l’effetto
desiderato ben oltre le aspettative di Sanada, che sebbene felice per averla
scampata anche questa volta, si domanda esterrefatto come sia possibile che
l’effetto dei loro missili abbia potuto essere così devastante.
Prende quindi
forma la teoria che l'energia a onde moventi potrebbe aver reagito o interagito
con la fonte energetica del nemico.
3) I giorni sulla Terra intanto passano e Yuki decide di non
fuggire dall'abitazione da Alphon ma di rimanere temporaneamente con lui nella
speranza di scoprire il modo per disinnescare l'ordigno nucleare.
L'uomo se ne rende immediatamente conto e si offre di rivelare il segreto alla ragazza solo a condizione che lei lo sposi.
L'uomo se ne rende immediatamente conto e si offre di rivelare il segreto alla ragazza solo a condizione che lei lo sposi.
nota. quella che vedete alla vostra destra non è
un’immagine tagliata dal film, ma un’estensione della scena in cui Alphon
rivela il suo amore a Yuki. A quanto pare un animatore dello staff, vinto dalla
curiosità, si sarebbe chiesto: "che cosa succederebbe se Yuki, credendo
Kodai morto, avesse accettato i sentimenti di Alphon anziché allontanarsi da
lui come accade invece nel film?".
Spinto da questa curiosità, l’anonimo
disegnatore decide di elaborare un paio di fotogrammi chiave in più.
Ecco il risultato.
4) La Yamato lasciato la nebulosa nera e una volta fuori, i Guerrieri delle Stelle si
trovano dinanzi ad uno spettacolo incredibile: un universo misterioso dotato di
luce sfavillante che sembra estendesi all’infinito. Siamo di fronte ad una
doppia galassia, la galassia nera prodotta dalla nebulosa nera e quella bianca
con i suoi fasci di luce sfavillante.
Ecco quindi che ci imbattiamo nel vero punto di forza della
pellicola, quello con cui il superproduttore aveva puntato per impressionare
favorevolmente il suo pubblico.
Non appena l’astronave entra nella doppia
galassia, i teli del palcoscenico si aprono ulteriormente e il formato della pellicola
cambia, passando dal classico 4:3 ad uno spettacolare widescreen.
nota. Widescreen, è letteralmente traducibile in italiano
come “schermo largo”, è la locuzione che si usa, principalmente nel campo
dell'home entertainment per indicare che un formato video occupa
orizzontalmente tutto lo schermo. Il widescreen si ha quando l'immagine occupa
tutto lo schermo e quindi possiede un aspect ratio 1,78:1.
L’altro punto di forza di questo film che ha stupito il
pubblico è stato l’utilizzo dello "Scanimate".
Nishizaki lo aveva
voluto per enfatizzare al massimo l’effetto luminoso della nebulosa bianca su
quella nera. Ma se l’uso del widescreen e dello scanimate doveva impressionare
lo spettatore, l’audio non doveva essere
da meno. Per celebrare al meglio i meravigliosi pezzi composti da Miyagawa, il
superproduttore dispone l’utilizzo del nuovo sistema a 4 canali stereo.
nota. Dello Scanimate abbiamo già parlato nel post dedicato
al restyling di Battaglia Finale, ma di cosa parliamo quando ci riferiamo a 4
canali audio stereo?
La quadrifonia è introdotta nel mercato americano
negli anni 1970 è stata una delle prime tecniche di registrazione/riproduzione
del suono ad essere implementata mediante audio multicanale.
E’ una tecnica di
riproduzione/registrazione del suono che prevede quattro flussi sonori destinati
ad essere riprodotti ognuno da un diverso diffusore acustico posizionato
nell'ambiente d'ascolto nel modo seguente: due diffusori posizionati
frontalmente all'ascoltatore, uno sulla sinistra e uno sulla destra secondo
angoli prestabiliti, e due diffusori alle spalle dell'ascoltatore, di nuovo uno
sulla sinistra e uno sulla destra secondo angoli prestabiliti.
Nishizaki voleva
che lo spettatore fosse letteralmente avvolto della magia e dalla magnificenza
delle immagini e della musica, che, come ripeterò sempre, per lui erano il
giusto connubio che rendevano spettacolare la realizzazione di un film.
Il
primo film realizzato in uno sperimentale surround fu "Fantasia" del
1940 della Disney con quattro canali: due anteriori e due posteriori, ma rimase
un caso isolato soprattutto perché a quei tempi non esistevano sale attrezzate
per riprodurre l'effetto (pare solo due in tutto il mondo!).
5) L’attenzione dell’equipaggio è rivolta adesso verso una
luce scintillante che s’ipotizza, essere il pianeta principale della stella
nera. La Yamato
fa rotta su di esso, e una volta sopraggiunto, l'intero equipaggio stenta a
credere ai propri occhi: il pianeta raggiunto sembra essere simile in tutto e
per tutto alla Terra.
Il gruppo è accolto da una ragazza di nome Sada che li
invita al cospetto dell'Imperatore Skaldart, o come ridenominato nell'edizione
italiana dal “Santo Capo”.
Dall’aspetto
umano, Skaldart li accoglie da amici comunicando che il pianeta su cui sono
atterrati è la Terra
dell'anno 2402, ossia duecento anni nel futuro. Per provarlo mostra delle
sequenze olografiche che ripercorrono le vicende dell’astronave, da Iscandar
all’Impero della Cometa sino alla partenza verso la Nebulosa Nera e la
successiva esplosione della Yamato.
Nell'aggiornamento precedente abbiamo parlato delle
possibili tipologie di invasioni aliene, abbiamo illustrato le incursioni aliene di tipo A e B e quella di occupazione, quella preponderante in
questo film.
Ora, in questa parte del lungometraggio di Yamato ci
accorgiamo di essere entrati, anche se solo sommariamente, in un’altra tipologia
di invasione aliena, quella comunemente denominata post apocalittica, quella cioè ambientata
in una fase temporale considerevolmente posteriore a quella dell’invasione stessa.
Le immagini che Skaldart mostra all’equipaggio della Yamato sono posteriori di
200 anni, un tempo però, in cui la memoria storica, l'esistenza della civiltà precatastrofe non è andata perduta come accade invece nella maggior parte della narrativa
fantascientifica, ma conservata.
6) Non soddisfatto delle spiegazioni di Skaldart,
Wildstar/Kodai rifiuta il destino preannunciato dal leader della Stella
Nera e con i suoi uomini fa dietro front decidendo di tornare sull’astronave.
Qui incappiamo in una modifica dei dialoghi originali,
quelli cioè che riguardano la doppia identità di Sasha.
Mentre si avviano verso la Yamato , nell’originale giapponese Mio rimane
indietro rispetto al resto del gruppo. Dicendo di voler restare sul pianeta, la
ragazza scappa. Wildstar/Kodai la insegue, gridando "Sasha,"
rivelando il suo vero nome al resto dell'equipaggio.
Incuriosito dalla novità, Ayahara/Omer ripete sorpreso.”Sasha?”
mostrando che nessuno di loro aveva mai udito prima chiamare la ragazza con
quel nome.
Nell’adattamento italiano, Kodai chiama in ogni caso la nipote col
nome Sasha, ma la reazione dell’addetto alle comunicazioni è ben diversa. Omer
infatti domanda: “ma che fa Sasha?” stravolgendo letteralmente il significato
della scena.
7) Yuki, intanto, grazie all’aiuto della cavalleria spaziale
(marins spaziali nell'adattamento di Star Blazers) è riuscita a raggiungere il
centro nevralgico delle forze di occupazione e si apprestata a disinnescare
l’ordigno nucleare. Alphon si aspetta questa mossa della ragazza e l’attende al
varco. Qui assistiamo ad un déjà vu: alcune scene del film Arrivederci Yamato le
ritroviamo anche in Yamato Per Sempre, molte delle modalità con cui viene
impostato l’incontro e il relativo scontro a fuoco tra Yuki, Alphon e il
soldato della cavalleria spaziale, sono se non identiche, quasi in tutte e due
le pellicole.
Alla fine Yuki smantella il comando di attivazione locale e
contatta la Yamato
per avvisarla del successo dell’azione.
Altra curiosità: Nel Nuovo Viaggio ci siamo stupiti di come
sia stata insolita la riuscita dell’invio del messaggio radio tra la nebulosa
di Magellano e la Terra
senza l’ausilio di alcun satellite di collegamento.
Qui si battono tutti
record: Yuki prende contatto con la plancia di comando della
Yamato direttamente dalla Terra! Come è possibile? E si che distano l’una
dall’altra ben 400.000 anni luce! Nemmeno in Star Trek ho mai visto una cosa
simile! Che qualcuno tra il Nuovo Viaggio e Yamato Per Sempre abbia inventato
il famoso comunicatore subspaziale del quale ho accennato in un precedente
post?
Un’altra cosa che ci sorprende è la totale assenza di
popolazione di questa Terra Futura sulla quale era atterrata la Yamato. Oltre a
Skaldart, a Sada e a un paio di soldati non vi è alcuna traccia di altri
abitanti. (un po’come accaduto in precedenza per l’impero della cometa, dove a
parte i suoi leader, non vi era traccia di nessun altro) quindi un intero pianeta solo
per 4 persone?
Che fine hanno fatto tutti gli altri?
Se Dezarium è la patria
dei Nebulani, dove sono i suoi abitanti?
E’ mai possibile che essi fossero
tutti reclutati all’interno delle 7 fortezze di Gorba e/o facevano parte delle
truppe inviate sulla Terra?
Alphon era davvero serio quando affermava che la
loro popolazione era ridotta ai minimi termini.
8) Nel frattempo la Yamato che aveva attaccato il pianeta centrale
dell’Impero con il cannone a onde moventi, scorge ora le vere sembianze del
mondo camuffato da Terra del futuro.
Dalla nube creata dall’esplosione,
emergono le vere fattezze del pianeta, il suo esoscheletro altro non è che una
struttura meccanica con al centro un nucleo pressoché imprendibile.
Dal centro della fortezza Sasha prende contatto la Yamato annunciando che
aprirà il portello del nucleo centrale da cui l'astronave potrà entrare,
raggiungere e distruggere l’interno dove si trova la Città Artificiale.
Ed è quello che fa: raggiunta la centrale energetica, fa saltare il centro di
controllo del comando a distanza della bomba a neutroni, quindi apre il
portello d'accesso permettendo all’astronave di penetrare nel cuore del pianeta
nemico. Ma come facesse Sasha a conoscere i meccanismi di controllo di una
civiltà aliena resta, a distanza di 30 anni, ancora un mistero. Merito delle
sue origini iscandariane?
9) Raggiunto il nucleo del pianeta, l’astronave è bersagliata da una pioggia di giganteschi missili, uno di questi colpisce lo scafo danneggiando la cabina del capitano, i rottami della struttura purtroppo investono la postazione del comandante Yamanami che travolto in pieno soccombe tra le braccia di Kodai.
Yamanami non è il primo e non sarà nemmeno l’ultimo delle illustri
vittime tra i capitani delle produzioni di Nishizaki.
vittime tra i capitani delle produzioni di Nishizaki.
Bene o male quasi tutti fanno una fine simile: Hijikata e Yamanami muoiono seduti sul posto di comando della Yamato (anche Kodai alla fine di Arrivederci Yamato ha fatto la stessa fine).
Lo stesso Okita morirà una seconda volta su quella stessa poltrona alla fine di Battaglia Finale. Destino simile anche per il comandante Domon della Blue Noah nella serie omonima e per quello della Starlight in Odin il veliero dello spazio..insomma, le poltrone di comando delle navi di Nishizaki sembrano, a quanto pare, un posto da cui tenersi bene alla larga!
Il pensiero e la filosofia di Nishizaki e quella di Matsumoto riguardo alla morte sono diametralmente l’una l’opposta dell’altra. Il superproduttore, con una mentalità e una ideologia forse radicata in antiche storie di samurai aveva una visone eroica della morte, mentre, lo sappiamo bene, quella di Leiji Matsumoto di "sopravvivenza nonostante tutto" ha portato alla fine entrambi a seguire percorsi separati.
L’esplosione causata dall’uso del cannone a onde moventi
all’interno di Dezarium è imminente, e la Yamato è costretta a fuggire prima di essere
coinvolta nelle deflagrazioni planetarie, una volta fuori si salva solo dopo
aver eseguito una serie di warp multipli.
Lontani dalla Galassia Nera, l'essenza astrale di Sasha
appare all’equipaggio per confortare gli amici e Kodai. La ragazza ora è felice
perché potrà ricongiungersi ai propri genitori, proprio in quel momento, in
lontananza appare Starsha che può ora riabbracciare nuovamente sua figlia.
La guerra contro l’impero della Stella Nera può dirsi ora
finalmente conclusa. L’astronave è pronta a tornare sulla Terra, mentre Yuki
dinanzi al mausoleo di Okita attende il ritorno di Kodai.
Ma questa vittoria non è altro che la calma che precede una
nuova tempesta: lontano da loro, l’impero di Galman e la Federazione di Polar
stanno espandendo il proprio dominio all’interno della Nebulosa di Orione:
Una nuova difficile prova attende l'equipaggio della Yamato.
Mentre l’astronave ritorna sulla Terra sentiamo in sottofondo la canzone Amore fino a quel giorno cantata da Akira Fuse di cui il dvd di Yamato Video riporta generosamente il testo in italiano:
Se trascorressero 100 anni da oggi
in un tempo in cui i bambini a noi molto somiglianti
non avranno dimenticato i sorrisi e le canzoni
forse le persone saprebbero amarsi tutte.
In quel tempo la
Terra sarà lussureggiante e verde
e i tenui raggi del sole faranno sbocciare i fiori.
Fino a quel giorno, fino a quel giorno, fino a quel giorno,
amore, non appassire! Non ti ferire!
Se trascorressero 100 anni da oggi
e arrivasse il tempo che abbiamo sognato
forse le persone senza portare nulla
sui loro bei corpi nudi saprebbero amarsi tutte.
In quel tempo torneranno le stelle scintillanti
e negli animi rinasceranno dolci canzoni.
Fino a quel giorno, fino a quel giorno, fino a quel giorno,
amore, non ti avvizzire! Non ti spezzare!
Ami qualcuno? Questo qualcuno è vicino a te?
La la la la la la la
La la la la la la la
Ami qualcuno? Questo qualcuno è vicino a te?
La la la la la la la
La la la la la la la
FINE.
nota sull'edizione italiana. Nonostante la presenza nel cast di doppiatori professionisti del calibro della grandissima Veronica Pivetti (che gia negli anni 80 aveva prestato la sua voce a Nova di Danguard e ne aveva cantato la sigla..), di Claudio Moneta, di Giovanni Battezzato e di Maurizio Scattorin, l’edizione di questo film risulta piuttosto mediocre, approssimativa e poco convincente.
Probabilmente fu proprio la scelta errata delle voci da accostare ai personaggi ad appiattire e appesantire molto questa edizione; mentre trovo particolarmente azzeccata la voce di Felice Invernici su Asuma Shinohara di Patlabor, davvero non vedo alcuna attinenza con le caratteristiche caratteriali di Wildstar/Kodai.
Stesso pensiero per la voce di Pietro Ubaldi che nonostante la professionalità, la bravura decennale e l’esperienza, non sembrava adatto per interpretare il capitano Okita nel primo film.
Alla prossima!
nota sull'edizione italiana. Nonostante la presenza nel cast di doppiatori professionisti del calibro della grandissima Veronica Pivetti (che gia negli anni 80 aveva prestato la sua voce a Nova di Danguard e ne aveva cantato la sigla..), di Claudio Moneta, di Giovanni Battezzato e di Maurizio Scattorin, l’edizione di questo film risulta piuttosto mediocre, approssimativa e poco convincente.
Probabilmente fu proprio la scelta errata delle voci da accostare ai personaggi ad appiattire e appesantire molto questa edizione; mentre trovo particolarmente azzeccata la voce di Felice Invernici su Asuma Shinohara di Patlabor, davvero non vedo alcuna attinenza con le caratteristiche caratteriali di Wildstar/Kodai.
Stesso pensiero per la voce di Pietro Ubaldi che nonostante la professionalità, la bravura decennale e l’esperienza, non sembrava adatto per interpretare il capitano Okita nel primo film.
Alla prossima!
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